Catanzaro, riecco Ghion: entusiasmo per il regista. Adesso caccia a un centrocampista di... squilibrio
Le mani sulla tastiera di un computer, una pagina bianca sullo schermo, l’autore che comincia a scrivere il prologo di una sceneggiatura. È quella della seconda stagione, da suddividere in trentotto puntate, tante quante le partite del prossimo campionato di Serie B. Come se fosse una serie di Netflix. Il regista – naturalmente – si chiama Andrea Ghion. «Bentornato», sottolinea il club alla fine del video promozionale che annuncia il ritorno in prestito dal Sassuolo del centrocampista. «Anch’io torno in scena con voi», spiega il ventitreenne dal ritiro di Cascia. Le chiavi del Catanzaro sono di nuovo fra le sue dita e, soprattutto, nei suoi piedi raffinati. «Un accordo fortemente voluto sia dal centrocampista, tra i protagonisti indiscussi della promozione in Serie B, sia dallo staff dirigenziale delle Aquile», dice ancora la nota della società che completa il pacchetto mediano aggiungendo Ghion a Pontisso, Verna e al nuovo acquisto Pompetti. Lì in mezzo Vincenzo Vivarini dovrebbe essere a posto. Manca un’altra mezzala di squilibrio – più tecnica e offensiva che faccia da pendolo sulla trequarti – da affiancare a Sounas, però c’è tempo per individuarla e inserirla in gruppo. Intanto uno dei tasselli più importanti è lì dove doveva stare e dove il club ha sempre voluto che fosse. Come voleva lo stesso Ghion. L’accordo era stato raggiunto qualche giorno fa, dopo che il forcing del direttore sportivo Giuseppe Magalini aveva definitivamente spezzato le velleità del Pisa sul play mantovano. Ghion è pronto alla sua stagione due in giallorosso dopo l’esaltante rilancio della prima. Per lui, questo ritorno in B (c’era già stato con il Perugia) può essere quella della consacrazione, l’ultima tappa verso l’abbraccio della Serie A con il Sassuolo, che non ha mai pensato di cederlo a titolo definitivo. Il ragazzo che si è innamorato di Catanzaro, del suo territorio, della sua cucina, che mette il peperoncino dovunque e dà pepe alla manovra ha lasciato un segno profondo l’anno scorso. Trentatré partite in campionato, altre due in Supercoppa, un gol da cineteca contro il Giugliano (saltando avversari come birilli e spendendo il pallone all’incrocio più lontano) e cinque assist sono stati i suoi numeri. Alla base dei quali vanno ricordate prestazioni d’altra categoria, spesso giganteggiando contro avversari più esperti e grossi. Fondamentale Ghion, per il gioco di Vivarini, il catalizzatore perfetto della manovra. Poco meno di un anno fa il Catanzaro – sorpreso dal dietrofront di Ronaldo Pompeu, che si rimangiò la parola e andò al Vicenza – si era fiondato su Ghion (comunque un obiettivo anche prima) con la convinzione di prendere un calciatore molto forte. Magalini dovette superare la concorrenza del Pescara (che la trattativa l’aveva impostata in precedenza) strappando a una decina di giorni dalla fine del mercato. Si pensava fosse un interesse esagerato. Invece il play ha dimostrato fin dall’inizio il suo valore. Ora si riparte. C’è una nuova sceneggiatura da scrivere. Il regista è al suo posto, deve solo dire: «Ciak!».