Fiorentina-Catanzaro 3-0 Marcatori: 9’ st Ikonè, 16’ st Mandragora, 46’ st Kokorin. Fiorentina pt: Terracciano; Dodo, Quarta, Ranieri, Parisi; Amatucci, Mandragora; Kouame, Castrovilli, Sabiri; Cabral. Fiorentina st: Cerofolini; Dodo (20’ st Kayode), Milenkovic, Ranieri (20’ st Biagetti) Biraghi; Duncan, Mandragora (20’ st Arthur); Ikonè, Castrovilli (20’ st Harder), Brekalo; Cabral (20’ st Kokorin). All. Italiano. Catanzaro pt: Fulignati; Situm, Brighenti, Krastev (Gatti), Scognamillo; Brignola, Ghion, Verna, Vandeputte; Iemmello, Biasci. Catanzaro st: Sala; Oliveri, Fazio, Veroli, Gatti; Sounas, Pontisso, Pompetti, Tentardini (41’ st Belpanno); Bombagi (41’ st Bamba), Curcio. All. Vivarini. Arbitro: Baroni di Firenze. La sconfitta conta niente. Importa soprattutto il modo in cui il Catanzaro ha giocato la sua prima amichevole estiva. Nel 3-0 rimediato dalla Fiorentina (Ikonè, Mandragora e Kokorin a segno nella ripresa) i giallorossi sono usciti a testa alta: la differenza di categoria si è vista poco, i segnali positivi per Vivarini sono stati parecchi nonostante il mercato debba ancora portare rinforzi e nella ripresa siano scesi in campo almeno cinque giocatori che non rientrano nei piani e andranno via. Le Aquile sono sembrate già sul pezzo e avrebbero potuto accorciare (sul 2-0) con il baby Bamba. Insomma, anche se è solo calcio di luglio, al Viola park non sono state semplici comparse. Nuova veste. La fascia da capitano a Iemmello era annunciata, la difesa a quattro molto meno. Dopo un anno e mezzo con il 3-5-2 Vivarini è passato al 4-4-2. Se era un esperimento si può definire riuscito, perché l’assetto tattico del coach abruzzese ha mostrato la stessa solidità che il Catanzaro ha sempre avuto: Situm terzino destro con licenza di spingere, Brighenti e Krastev centrali, Scognamillo terzino sinistro, una linea mediana formata da Brignola, Ghion, Verna e Vandeputte con Iemmello e Biasci in attacco hanno dato risposte interessanti. In fase di non possesso le due linee strette hanno chiuso gli spazi alla Fiorentina tanto da lasciare ai viola solo tiri dalla distanza che non hanno impensierito più di tanto Fulignati. E in avanti, quando il Catanzaro ha saputo superare la pressione alta degli avversari, ha mostrato a sprazzi gli stessi principi di sempre: fraseggio rasoterra, Iemmello fra linee, propulsione sulle fasce e, in certe occasioni, anche un ritorno al 3-4-1-2 con il capitano sulla trequarti, Situm più alto sulla fascia, Brignola e Biasci punte larghe. Le Aquile non hanno tirato in porta per tutto il primo tempo, ma non sono rimaste a guardare, hanno abbinato la personalità alle idee, non hanno mai rinunciato a costruire dal basso (altro must giallorosso) e hanno pure creato un’occasione potenziale (intorno al 10’) sul solito asse Biasci-Vandeputte. Vivarini sarà rimasto soddisfatto dell’interpretazione generale. Undici cambi. All’intervallo Vivarini ha sostituito tutti mantenendo il 4-4-2 di riferimento: Sala è stato bucato da Ikonè all’8’ su un errore in disimpegno di Curcio, punta insieme a Bombagi, Oliveri ha esordito da terzino destro, Veroli da centrale mancino, Pompetti come uno dei due interni di centrocampo insieme a Pontisso, mentre Sounas e Tentardini si sono mossi da esterni alti con Gatti terzino mancino e Fazio centrale di destra. Mandragora ha segnato il secondo in diagonale sfruttando una disattenzione su punizione: nessuno del Catanzaro è andato sul pallone dopo un fallo, così i viola hanno potuto battere rapidamente e capitalizzare. I giallorossi non sono comunque rimasti a guardare: Curcio ci ha provato di destro al 22’, Bamba entrato nel finale ha impegnato Cerofolini, complessivamente la squadra ha sfoggiato la stessa personalità della prima frazione pur proponendosi un po’ meno dall’altra parte. Mercato. L’attaccante Ambrosino è atteso in ritiro a Cascia questa sera: una volta che verrà ufficializzato il suo prestito dal Napoli sarà il settimo rinforzo. L’ottavo dovrebbe essere l’esterno offensivo D’Andrea dal Sassuolo, per il quale vanno definiti gli ultimi dettagli. Non sono chiuse le piste Keramitis, difensore della Roma, e Stoppa, jolly d’attacco della Samp: se Pirlo scegliesse di trattenerlo, dai blucerchiati potrebbe arrivare l’ex Pescara Delle Monache. Il ds Magalini ha ancora tanta carne al fuoco, in entrata e in uscita.