Tommaso, Jari e Pietro, seguendo il rigoroso ordine con cui sono andati a bersaglio. Ricordate com’era soprannominato Maurizio Ganz? Ecco, quel «segna sempre lui» passatelo al plurale: in giallorosso segnano sempre loro. Non solo loro per la verità, perché in rete Vivarini ha già mandato altri giocatori riaprendo la cooperativa che l’anno scorso ha concesso gloria a diciannove marcatori differenti. Però quei tre – Biasci, Vandeputte e Iemmello – sono la costante. A fine stagione non ci sarebbe nulla di sorprendente se tutti e tre raggiungessero la doppia cifra. Esattamente come un anno fa. Si è alzato il livello degli avversari, ma il trio delle meraviglie non ha smesso di funzionare. Biasci era il protagonista meno atteso, almeno all’inizio. Il club e l’allenatore in lui credevano a occhi chiusi, erano sicuri che anche in Serie B sarebbe riuscito a fare la differenza come succedeva nella categoria inferiore. Tuttavia sarebbe stato fisiologico se il ventottenne – praticamente all’esordio fra i cadetti – avesse avuto bisogno di un periodo di ambientamento. E invece Tommaso si è subito trovato a proprio agio. La rete che ha sbloccato la partita con la Ternana, un tap in su respinta del portiere, è stata la dimostrazione che in area di rigore sa sempre trovarsi al posto giusto: l’istinto dell’attaccante di razza è lo stesso in qualsiasi categoria. Ma quella che ha aperto il 3-0 allo Spezia è stata una perla, oltre che il suo marchio di fabbrica, cioè da sinistra verso il centro puntando l’avversario in velocità e tiro col destro, dal limite, preciso sul primo palo: Dragowski non se l’aspettava, il “Ceravolo” sì. Vandeputte è il migliore del Catanzaro in questa prima fase del torneo. Ha trasformato il rigore di Lecce con freddezza glaciale. Ha affettato la difesa dello Spezia, quindi ha messo a referto gol più assist contro il Lecco, innescando l’azione del tris di Verna. In aggiunta, si sta dannando sulla fascia sinistra, due uomini in uno per l’apporto che dà in fase difensiva. Come l’anno scorso, i giallorossi ruotano parecchio intorno al belga che con la B aveva un conto aperto: una sola stagione con il Vicenza (2020-21, un gol e ventotto presenze senza essere mai davvero titolare) prima di rilanciarsi in C grazie al Catanzaro. In Veneto continuano a rodere il fegato, in Calabria lo applaudono da più di due anni. Iemmello era ovviamente il più atteso, dalla piazza e dagli addetti ai lavori. Un altro con una storia di discesa (in C) e risalita, un vero e proprio profeta in patria. Da quest’estate capitano, Pietro è tornato fra i marcatori di B dopo trenta mesi (l’ultima volta era del 2 marzo 2021) e qualche sofferenza di troppo, a fine luglio, per una distorsione alla caviglia e qualche acciacco muscolare che ne hanno ritardato la preparazione. Iemmello è stato un gigante contro il Lecco al di là del gol, ma qualche sprazzo della sua classe – e della sua visione di gioco – l’aveva già mostrato contro lo Spezia. Nello scorso torneo il numero 9 è andato in crescendo, ora sta recuperando il tempo perso per l’infortunio e punta a replicare un’annata magnifica anche in B. Con quei tre, il Catanzaro può guardare alla salvezza come un obiettivo ampiamente alla portata.