Catanzaro, Crotone, Vibo

Sabato 23 Novembre 2024

Catanzaro, col Parma sfida da vertigini e duelli affascinanti

Due squadre organizzate che hanno puntato sulla continuità per partire forte. Due club con obiettivi differenti, ma gli stessi punti in classifica per un primato condiviso e, almeno da un lato, inaspettato. La consapevolezza e le sicurezze tattiche di un gruppo che ha dominato la Serie C, e si sta confermando anche al piano superiore, contro un avversario pieno di giovani di qualità che in Serie B possono starci solo di passaggio. Il disegno di fondo è il big match al vertice, ma al suo interno Catanzaro-Parma presenta tante sfide nella sfida: proprietà, società, tecnici e calciatori, gli uni di fronte agli altri. Domenica al “Ceravolo” Floriano Noto darà il benvenuto a Kyle Krause, patron americano che sta cercando di riportare il Parma in A con investimenti mirati e un progetto concreto: rilanciare gli emiliani puntando su giovani di qualità (Pecchia ha una delle formazioni dall’età media più bassa del torneo). L’anno scorso ha sfiorato l’impresa perdendo la semifinale playoff col Cagliari, non ha stravolto nulla e quest’anno può riuscirci senza passare dagli spareggi. Il Catanzaro dei Noto, invece, si è riaffacciato in B dopo 17 anni con l’intenzione di non andarsene: linea verde sul mercato, valorizzazione e minutaggio in un ambiente compattissimo, perché squadra e tifosi non erano così uniti da decenni. Sul piano societario, il Parma è un modello che le Aquile possono seguire per alcuni aspetti e, in qualche modo, lo stanno già facendo. Ovvio, con investimenti di cilindrate perché il tessuto economico calabrese non è paragonabile all’Emilia, ma si vedono linee guida comuni: mai un passo più lungo della gamba, quindi pazienza e programmazione. Gli allenatori sono l’emblema di questo indirizzo. Pecchia guida il Parma dalla scorsa stagione e non si sono neanche sognati di mandarlo via dopo i playoff. Vivarini è al timone giallorosso da quasi due anni interi. Le loro squadre giocano a memoria e giocano bene, non speculano e curano ogni minimo dettaglio. I due si sono affrontati quattro volte in carriera e il bilancio è in parità: due vittorie a testa. Vivarini si è imposto in Coppa Italia di C con l’Aprilia (2-0 al Latina di Pecchia nel 2012) e si è ripetuto proprio con il Latina, in casa, contro l’Hellas Verona del collega (sempre 2-0). Che però aveva dominato l’andata al “Bentegodi” (4-1) e sconfitto il rivale nell’ultimo confronto diretto, il 26 marzo 2021, con il 2-0 della Cremonese sulla Virtus Entella. I duelli più attesi, naturalmente, saranno in campo, dove c’è l’imbarazzo della scelta per cui ci limitiamo a qualche esempio. I tre uomini più importanti in attacco: da un lato Iemmello, Biasci e Vandeputte, quelli che toccano più palloni nell’area avversaria e hanno capitalizzato oltre metà dei gol di squadra (cinque su nove); dall’altro i loro omologhi Benedyczak (due reti), Bonny (una) e Bernabè (altre due), che parte mezzala ma in realtà è 10 di fantasia e tecnica. Ancora, in mezzo verranno pesati il talento in formazione di Ghion e l’esperienza dell’ex reggino Hernani, sulla fascia il valore a trecentosessanta gradi di Situm e uno come Ansaldi, lusso per la categoria ex Genoa e Inter. Logico aspettarsi un partitone.

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