Il carattere non manca e questo è già un motivo valido per aspettarsi una reazione a Bari. Sono anni che il Catanzaro si rialza dopo una battuta d’arresto. Per certi versi, anche l’atteggiamento mostrato contro il Parma, almeno fino a quando gli ospiti non hanno segnato il quarto gol, dà speranza: la squadra si è lanciata in avanti dopo ognuno dei primi tre centri degli emiliani, con coraggio, come se il contraccolpo fosse stato subito in maniera limitata. Una volta incassato il poker non c’è stato più nulla da fare, ma su impegno e intenzioni ai giocatori non si può imputare nulla. È chiaro che il 5-0 può lasciare tante scorie in un gruppo disabituato alle sconfitte, però Vivarini è un allenatore navigato e ha tanti calciatori d’esperienza, quindi teoricamente capaci di tirare fuori l’orgoglio e rialzarsi subito. Brighenti, Krajnc, Scognamillo, Iemmello, Donnarumma, lo stesso Vandeputte: saranno loro a dover trainare gli altri in un contesto ostile come il “San Nicola”. Il ko può diventare salutare. Quelli precedenti lo sono sempre stati. Lo scorso torneo, stradominato, è stato l’esempio più lampante: i record in serie, la promozione ottenuta in inverno e con cinque giornate d’anticipo, la voglia di continuare a giocare e vincere anche quando l’obiettivo era in tasca sono state il prodotto – per reazione – della sconfitta nella semifinale dei playoff a Padova, qualche mese prima. Anche grazie a quel risultato visto come un torto – una non decisione del Var sul parziale 1-1 dei veneti – i giocatori hanno fatto quadrato stringendo un patto: ritroviamoci in ritiro e prendiamoci quello che ci hanno tolto, si erano detti. Il cammino successivo è stata la conseguenza, ovviamente resa possibile dalla forza dell’organico allestito dalla società e dalla maestria con cui Vivarini l’ha preparato e gli ha permesso di esprimersi. Testa, cuore, tecnica e tattica, grinta. Sotto quest’ultimo aspetto, gli allenamenti iniziati ieri saranno fondamentali per lavorare sugli errori commessi. La tecnica c’era già e non se ne va per un 5-0. Il cuore e la testa sono presenti e collegate, ma dovranno avere il supporto di tutte le altre componenti: l’allenatore e il suo staff con il lavoro, gli stessi calciatori, a partire dai senatori del gruppo, con ciò che eseguiranno sul campo, magari con più grinta di quella tirata fuori col Parma: un dato del big match è eloquente, e cioè i quattro ammoniti fra gli ospiti contro l’unico fra i giallorossi (Scognamillo sul rigore). Al “San Nicola” i giallorossi non saranno soli anche se il Gos della questura barese si riunirà giovedì alle ore 18, quindi il via alla prevendita per il settore ospiti non arriverà prima di domani sera: sulla vicinanza dei tifosi, comunque, ci si può mettere la mano sul fuoco, i canti e gli applausi sul 5-0 sono un’assicurazione. Gli esempi di riscatto più recenti lasciano ben sperare. Non è più la Serie C e il Catanzaro non è la più forte di tutte, ma possiede tutte le qualità per ripartire. Anche su un campo storicamente ostico come Bari e contro un avversario che a giugno ha sfiorato la promozione.