L’entusiasmo dei tifosi e la concretezza della squadra. È da inizio stagione che questi due livelli sembrano procedere paralleli, ma inevitabilmente si toccano e influiscono l’uno sull’altro, come e più dell’anno scorso. Il Catanzaro vola e l’ambiente sogna perché può e deve farlo. Era inevitabile che tutto questo crescesse in modo esponenziale dopo il successo di Parma e in vista dello scontro diretto di oggi contro il Como, ex seconda della classe che si presenta in un “Ceravolo” molto vicino al soldout (ieri sera si viaggiava verso i 12.000 spettatori). Lo stadio è pronto a spingere le Aquile ancora più in alto dei sette punti che le separano dalla zona promozione diretta.
«Ogni volta che si vince si alzano le aspettative e ci si esalta, è giusto che i tifosi ragionino in questo modo, è bello per tutti vivere certe situazioni, però per noi è diverso», ha avvisato Vivarini con uno dei suoi argomenti più battuti: «Dobbiamo sempre andare avanti per la nostra strada, senza tabelle o programmi che distolgono le attenzioni sulle cose da fare in campo, anche se ce la stiamo giocando e nel calcio può succedere di tutto». Insomma, mantenere unite la spensieratezza e la concentrazione che hanno consentito l’impresa di Parma e non solo quella.
Antidoti. «Il Como è forte, ma è diverso rispetto all’andata, ha alzato la qualità del palleggio e del gioco, resta corto ed è sempre in movimento in funzione della palla. Ha anche un equilibrio pazzesco, corre tanto ed è sempre aggressivo su un piano che, tuttavia, non è solo difensivo perché finalizzato al recupero alto per palleggiare e andare a caccia del gol, per cui gli basta un’occasione», ha sottolineato il tecnico del Catanzaro ricordando la sconfitta di fine ottobre (1-0, Verdi su rigore): «Può anche darsi che ci affrontino con la stessa aggressività dell’andata, è un bel test per noi». Rispetto ad allora, comunque, i giallorossi sono corazzati: hanno più opzioni, sanno come uscire da vari tipi di difficoltà, «siamo cresciuti molto dal punto di vista tattico, siamo completi». Si è notato al “Tardini”, per esempio, quando Fulignati e compagnia hanno palleggiato in faccia al Parma nonostante il pressing della squadra di Pecchia: dimostrazione di maturità, consapevolezza e… tranquillità: «La sosta ci ha rigenerato perché stiamo spingendo tanto dall’inizio e questo lo paghi in particolare sotto il profilo delle energie mentali, anche se poi è una cosa che viene compensata dall’entusiasmo della piazza». Ecco di nuovo i due piani che procedono in parallelo e a un certo punto convergono fino a toccarsi.
Il dubbio. Vivarini ha recuperato Brignola, non Brighenti e porta in panchina anche Ghion: è la prima volta nel girone di ritorno per il play che in settimana ha alzato i ritmi. La formazione titolare è probabile sia la stessa di lunedì scorso: l’unico punto interrogativo corre in alto a destra, dove Sounas sembra favorito su D’Andrea, che non è ancora al massimo dopo il problemino al ginocchio destro rimediato due settimane fa con la nazionale Under 20. Non è da escludere che l’attaccante azzurro superi il greco in extremis, che a sua volta dà adeguate e maggiori garanzie nella fase di non possesso.
Il resto non cambia nel 4-4-2 che può trovarsi davanti un avversario schierato allo stesso modo con Strefezza e Da Cunha esterni, Gabrielloni e Cutrone di punta: «Hanno giocatori di altissimo livello», ha ricordato il coach abruzzese. Il Catanzaro risponde con le sue tre stelle: Vandeputte, Iemmello e Biasci. «Non è facile giocare contro il Como, ma di sicuro c’è la volontà di metterlo in difficoltà e fargli gol». Col solito calcio bello ed efficace. E 12.000 voci a spingere alle spalle.
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