Pene ridotte per tre dei quattro componenti della cellula catanzarese del clan Grande Aracri che per anni aveva creato «assoggettamento e timore» negli imprenditori di Catanzaro. La Corte d’appello di Catanzaro, come riporta la Gazzetta del Sud, ha condannato Gennaro Mellea, ritenuto il capo del gruppo catanzarese, a 14 anni e 9mila euro di multa (in primo grado era stato condannato a 15 anni e 12mila euro di multa); 7 anni sono stati inflitti a Roberto Corapi ( 9 anni in primo grado), i giudici lo hanno ritenuto partecipante e non organizzatore dell’associazione; per Alex Schicchitano 6 anni di carcere e 5.800 euro di multa( in primo grado 7 anni di carcere e 7mila euro di multa). Confermata la condanna a carico di Esterino Peta ad 1 anno di reclusione. Per i giudici di primo grado il piccolo gruppo, nonostante i pochi uomini a disposizione e le scarse risorse, sarebbe riuscito a imporre il suo giogo sulla vita economica catanzarese.