Trent'anni di reclusione: è la condanna inflitta dal giudice dell’udienza preliminare di Catanzaro, Tiziana Macrì, al 26enne di Crotone Gianluigi Foschini accusato di aver ucciso l’11 agosto 2014, il 73enne Francesco Macrì. Il gup ha giudicato con il rito abbreviato il giovane imputato per il quale la pubblica accusa rappresentata anche ieri in udienza, dal pm della Dda Paolo Sirleo, aveva chiesto la condanna all'ergastolo. L’inchiesta sull'omicidio di Francesco Macrì, venne condotta dalla Squadra Mobile della polizia di Stato di Crotone coordinata dai magistrati della procura Antimafia Fabiana Rapino e Domenico Guarascio. Per la Dda, l’agguato al 73enne, ferito mortalmente da quattro dei sette colpi di pistola esplosi quella sera di agosto del 2014, dall’arma che impugnava uno dei due killer, sarebbe maturato in un contesto mafioso. E sarebbe stata la sanguinosa risposta ad alcuni comportamenti del Macrì che Foschini avrebbe giudicato offensivi. Due settimane prima del delitto, Gianluigi Foschini ebbe una discussione con Francesco Macrì. E quest’ultimo gli avrebbe tirato uno schiaffo accompagnato da una frase sui familiari “pentiti” di Gianluigi Foschini. Gesti e parole considerati un’offesa da lavare col sangue dal 26enne.