Sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro nel processo nato dall’operazione «Stammer» della Dda di Catanzaro e del Gico della Guardia di finanza scattata nel gennaio del 2017 contro il narcotraffico internazionale. Gli imputati erano accusati di aver preso parte a diverse importazioni di cocaina dal Sudamerica. Le indagini hanno consentito di disarticolare un’organizzazione estremamente complessa, composta da diversi sodalizi criminali, riconducibili ai clan Fiarè di San Gregorio d’Ippona, Pititto-Iannello di Mileto ed al gruppo egemone a San Calogero facente capo al broker della cocaina Francesco Ventrici (condannato a 11 anni), con la partecipazione di clan della Piana di Gioia Tauro e della provincia di Crotone. Clan calabresi assolutamente a loro agio nel contrattare direttamente con i cartelli sudamericani l’importazione anche di 8.000 chili di cocaina. Le condanne sono in totale 34, solo 2 le assoluzioni. Nell specifico la Corte ha assolto Pasquale Feroleto, 44 anni, di Lamezia Terme nei confronti del quale il pm Falvo aveva chiesto l’assoluzione relativamente al reato associativo (in primo grado condannato a 9 anni più 32mila euro di multa) e Michele Villì, 41 anni di Milano, al termine dell’abbreviato era stato condannato a 8 anni 4 mesi e 36mila euro di multa. Come in primo grado anche in appello le pene più pesanti – 18 anni di carcere rispetto ai 20 rimediati al termine dell’abbreviato – sono state inflitte a: Filippo Fiarè, 61 anni di San Gregorio d’Ippona; Rosario Arcuri, alias “Saro il vecchio”, 65 anni, di Rosarno; Domenico Lentini, 51 anni, di Oppido Mamertina (Rc), residente a San Marcello Pistoiese (Pt) e Salvatore Paladino, 59 anni, di Rosarno. A 15 anni di reclusione è stato condannato Salvatore Pititto, 50 anni, di Mileto (20 in primo grado); 11 anni la condanna emessa nei confronti di Francesco Ventrici, 46 anni, di San Calogero, residente a Bentivoglio (Bo), broker internazionale della cocaina e già condannato nelle operazioni “Decollo” e “Due torri connection (anch’egli era stato condannato a 20 anni), mentre di molto (6 anni e 8 mesi) è stata ridotta la condanna per Giuseppe Iannello, 29 anni, di San Calogero (20 anni al termine dell’abbreviato). Queste le altre condanne: 9 anni e 6 mesi ad Antonino Fogliaro, 42 anni, di Mileto, residente a Reggio Calabria (17 in primo grado), mentre 10 anni di reclusione sono stati inflitti e Giuseppe Mercuri, 59 anni, di San Calogero (17 anni). A 9 anni di carcere condannato Fortunato Baldo, 23 anni di Mileto (14 anni e 8 mesi); 7 anni e tre mesi la pena rideterminata nei confronti di Domenico Stagno, 51 anni, di San Calogero, residente a Sala Bolognese (Bo) ed Enzo Messina, 51 anni, di San Pietro Casale (Bo) – entrambi in primo grado erano stati condannati a 12 anni e 2 mesi di reclusione – mentre a 8 anni e 10 mesi è stato condannato Domenico Iannello, 41 anni di Mileto e a 4 anni e 8 mesi Giuseppe Capano, di 49 di Vibo residente a Breno (Brescia), che al termine dell’abbreviato avevano rimediato 12 anni a testa. Nel lungo elenco anche le condanne a carico di: Antonio Ruggiero, 41 anni, di Vibo, condannato a 6 anni e 8 mesi (10 anni e 6 mesi); Giuseppe Grimaldi, 37 anni, di Mesoraca, 5 anni e 6 mesi (10 anni); Giuseppe Pititto, 26 anni, di Mileto, 9 anni (10 in primo grado); Angelo Rizzuto, 35 di Palermo, 5 anni (9 anni 6 mesi); Massimiliano Bufalini, 42 di Supino, 5 anni (9 con l’abbreviato); 5 anni anche per i gemelli Antonino e Gregorio Cannizzaro, 51 anni di Rosarno (9 anni); Wael Chanboura, 38 anni libanese, residente a Forlì, 6 anni e 8 mesi (9 in primo grado); Giuseppe Vittorio Petullà, 60 anni, di Mileto, residente a Carate Brianza, 4 anni e 4 mesi (8 anni 4 mesi) e Mariantonia Mesiano, 47 anni, di Mileto, 4 anni (8 in primo grado). Rideterminata in 3 anni e 8 mesi la pena per la collaboratrice di giustizia Oksana Verman, 42 anni, ucraina (8 anni). Al contempo 4 anni e 8 mesi sono stati inflitti a Rocco Cutrì, 37 anni, di Sinopoli ma domiciliato ad Aprilia e 4 anni e 4 mesi a Massimo Polito, 35 anni, di Mileto (entrambi condannati a 7 anni e 6 mesi in primo grado), mentre Francesco Serrao, 51 anni, di Mesoraca è stato condannato 4 anni e mesi (7 anni 4 mesi). Tre anni e 6 mesi di carcere la pena per Aurelio Mandica, 38 anni, di Messina ma residente a Frosinone e Luigi Mannarino, 33 anni, di Mesoraca (entrambi 6 anni e 4 mesi in primo grado). Infine ad Anna Palazzo, 62 anni, di Palermo, 2 anni e 8 mesi (5 anni); Francesco Buonvicino, 47 di Mesoraca, 2 anni e 4 mesi (4 anni); Ergys Rexha, 28 anni, albanese, 2 anni e 8 mesi (4 anni) e Carlo Mussari, 42 anni, di Marcedusa, 2 anni (3 anni e 6 mesi).