Effetto lockdown da Coronavirus, a Catanzaro e Vibo strade deserte dal centro alla periferia
Strade deserte dal centro alla periferia e poche auto in giro a Catanzaro dopo le disposizioni adottate in nottata dal premier Giuseppe Conte per il contrasto all'epidemia di coronavirus. Il capoluogo e le altre principali città calabresi si presentano stamane con immagini da coprifuoco mai viste, dicono in molti, da decenni. Bar e locali su corso Mazzini, l'arteria principale del capoluogo regionale, tradizionali punti d'incontro per quanti si recano al lavoro sono serrati. Ma la cosa non cambia nel resto della città. Poca gente anche nei negozi, edicole e tabaccai, rimasti aperti. C'è chi, munito di mascherina, porta a spasso il cane. Provvedimenti più stringenti per evitare l'emergenza erano del resto stati richiesti dal presidente della Regione Calabria Jole Santelli e dai sindaci tra i quali anche il primo cittadino di Catanzaro stante la situazione di difficoltà del settore sanitario regionale da anni commissariato e sottoposto ad un piano di rientro. E solo il silenzio fa "rumore" a Vibo Valentia. Come se il tempo si fosse fermato, tra le strade deserte e i negozi chiusi. In pochi tra le strade, qualcuno davanti alle farmacie e ai supermercati. File ordinate, rispettose delle norme e tanti sguardi spaventati e increduli. Uno scenario surreale come già ieri sera apparso ai pochi rimasti ancora sulle vie del capoluogo. Solo qualche posto di blocco e qualche lavoratore lesto a rientrare a casa. Così anche questa mattina dal centro alla periferia si vedono solo forze dell'ordine e qualche cittadino. Bar chiusi, saracinesche abbassate nei negozi di abbigliamento. Al lavoro edicolanti e tabaccai così come proseguono i controlli della Polizia municipale su strade di accesso e uscita, alle stazioni dei pullman e alla stazione di Vibo Pizzo, per monitorare gli ulteriori "rientri" che ancora non sembrano essersi fermati. E prosegue incessante il lavoro dell'Azienda sanitaria con medici e personale amministrativo riuniti al tavolo permanente istituito dal commissario straordinario Giuseppe Giuliano. Cinque casi accertati, attenzione massima su Piscopio e Longobardi - dove si sta cercando di ricostruire la rete di contatti del nucleo familiare risultato positivo ai tamponi - per cui ieri il sindaco di Vibo Maria Limardo aveva anche firmato un'ordinanza per sospendere tutte le attività, ancor prima che arrivasse la nuova disposizione del presidente Conte. Intanto tutti i tamponi eseguiti ieri sui cittadini delle due frazioni sono risultati negativi, ma l'attenzione resta alta e si proseguirà nei controlli. Mentre tutt'intorno la città sembra essersi fermata.