Il grande progetto della Serva di Dio, Natuzza Evolo - che tra qualche mese, una volta superata la fase della pandemia, dovrebbe raggiungere uno dei suoi obiettivi più importanti, ovvero l’apertura al culto del Santuario mariano della Villa della Gioia - è il frutto di un annuncio fatto dalla Madonna alla mistica con le stimmate nel lontano 17 gennaio 1944. Questo il racconto testuale di Fortunata Evolo, riportato anche nel suo testamento spirituale: “Non è stata una mia volontà. Io sono la messaggera di un desiderio manifestatomi dalla Madonna nel 1944, quando mi è apparsa nella mia casa dopo che ero andata sposa a Pasquale Nicolace. Quando l’ho vista, le ho detto: "Vergine Santa, come vi ricevo in questa casa brutta?". Lei ha risposto: "Non ti preoccupare, ci sarà una nuova e grande chiesa che si chiamerà Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime e una casa per alleviare le necessità di giovani, di anziani e di quanti altri si troveranno nel bisogno". Allora, ogni volta che io vedevo la Madonna – ha lasciato scritto Natuzza - le chiedevo quando ci sarebbe stata questa nuova casa e la Madonna mi rispondeva: "Ancora non è giunta l’ora per parlare". Quando l’ho vista nel 1986, mi ha detto: "L’ora è giunta” Da qui l’incontro, qualche settimana dopo, della stessa Natuzza con l’allora parroco della chiesa della Madonna degli Angeli di Paravati don Pasquale Barone al quale riferì i contenuti di quei messaggi ricevuti dalla Vergine Maria. “Ancora oggi ricordo benissimo – afferma don Pasquale - la data di quel colloquio che cambiò il corso della mia vita”. Era esattamente il quattro dicembre del 1986. Qualche giorno dopo il sacerdote informò di questa singolare richiesta l’allora vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea monsignor Domenico Tarcisio Cortese, dal quale nel giro di pochi giorni ricevette l’assenso e la piena adesione al progetto per l’avvio del progetto, attraverso un’associazione che vide la luce il 13 maggio del 1987. Quel giorno nei locali di via Chiesa, al civico numero 2, sede della canonica della comunità della Madonna degli Angeli, davanti al notaio Nunzio Naso, presente Natuzza Evolo, si ritrovarono per firmare l’atto costitutivo i cinquanta soci chiamati a far parte dell’associazione. Un momento mai dimenticato che ogni anno viene celebrato con un raduno di preghiera che registra puntualmente l’arrivo di migliaia di pellegrini. Tra le finalità dell’organizzazione umanitaria, successivamente trasformata in Fondazione, figurano “l’ elevazione integrale dell’uomo, la sua educazione umana e spirituale, attraverso ogni forma di manifestazione culturale, compreso lo sport, la realizzazione di opere assistenziali a favore dei giovani, dei portatori di handicap, di persone anziane e, comunque, di quanti si vengono a trovare in situazioni di bisogno; in concreto, con l’assoluta esclusione di ogni finalità di lucro, l’associazione mira alla realizzazione a Paravati di un centro polifunzionale di ospitalità a beneficio di giovani e anziani, secondo le indicazioni statutarie”. Qualche anno dopo,esattamente il 23 maggio del 1992, venne poi inaugurata, alla presenza, tra gli altri - come si legge negli articoli di “Gazzetta del Sud” di quei giorni - del vescovo Domenico Tarcisio Cortese e dell’allora presidente della giunta regionale Guido Rhodio, una delle prime opere della Fondazione: il Centro per anziani “monsignor Pasquale Colloca”. Una struttura accogliente e particolarmente attiva sin dai primi anni di attività. L’inizio di un lungo cammino, nel segno del Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime e di Mamma Natuzza, morta in odore di santità il primo novembre del 2009 e di cui è attualmente in corso la fase diocesana del processo di beatificazione avviato nel 2014 dal vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea monsignor Luigi Renzo.