Compie i suoi primi 10 anni di sacerdozio don Giuseppe Pititto, parroco delle comunità religiose di Santa Marina di Melicuccà e della Madonna delle Grazie di Monsoreto di Dinami, nel vibonese. Un traguardo importante per cui i fedeli delle due comunità, nonché i dirigenti, lo staff ed i piccoli giocatori della scuola calcio “Nuova Medimo Oratori”, di cui il sacerdote è fondatore e presidente, rivolgono i più calorosi e autentici auguri al loro parroco, che da 9 anni è guida spirituale delle due parrocchie, attivo non solo nell’ambito ecclesiastico ma anche in quello sociale, dove si è reso protagonista di importanti iniziative, nonostante la giovanissima età. Ha infatti 35 anni don Pititto, e, con una grande fede, si può dire sia cresciuto spiritualmente e umanamente nei luoghi dove attualmente vive ed opera, contribuendo a renderli migliori religiosamente e materialmente. A lui, come anticipato, si deve la fondazione della scuola calcio che, tralasciando il blocco Covid di questi ultimi mesi, da circa 4 anni raggruppa nello sport tanti giovani, togliendoli dalla strada e dalle diaboliche moderne distrazioni social-mediatiche. Sempre lui è l’artefice della ricostituzione della banda musicale di Monsoreto, che a causa di alcune incomprensioni interne stava per sciogliersi ma grazie alla sua azione e mediazione continua a suonare. È sempre grazie a don Giuseppe se, tramite la diocesi, si è riuscita ad acquistare a Monsoreto una costruzione da adibire a casa canonica, per iniziative di aggregazione giovanile e quant’altro può giovare alla comunità. Durante la sua quasi decennale missione nelle frazioni di Dinami, poi, numerosi sono gli esempi di aiuto dato alle famiglie in difficoltà economica e non solo, soprattutto in questo difficile periodo di pandemia, durante il quale è stato vicino agli anziani, ai bambini, per i quali ha organizzato ogni estate il campo estivo, ed a tutte le fasce deboli della comunità, che vedono in lui una guida, un esempio ed un punto di riferimento cui rivolgersi nei momenti di sconforto e dolore. Per questo tutti coloro che lo stimano gli fanno un grosso augurio, affinché possano esserci altri cento di questi giorni, da vivere attivamente e proficuamente a Melicuccà e Monsoreto.
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