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'Ndrangheta: clan Soriano di Filandari, dure condanne in Appello

La Corte d’Appello di Catanzaro ha emesso la sentenza per gli imputati del processo nato dall’operazione antimafia denominata «Ragno» contro il clan Soriano di Filandari, nel Vibonese, scattata nel novembre del 2011. Questo il verdetto: 13 anni e 5 mesi di reclusione per Leone Soriano; 11 anni per Gaetano Soriano (fratello di Leone); 13 anni e 10 mesi per Giuseppe Soriano; 3 anni e 4 mesi per Graziella Silipigni (madre di Giuseppe Soriano). Assolti: Carmelo Soriano (figlio di Gaetano) nei cui confronti la Procura generale aveva chiesto la condanna a 13 anni e 6 mesi; Francesco Parrotta nei cui confronti l’accusa aveva chiesto 9 anni ed 8 mesi. Giuseppe Soriano e Graziella Silipigni sono stati condannati anche al risarcimento dei danni nei confronti della costituita parte civile, Domenico Deodato, titolare di un bar, assistito dall’avvocato Giovanna Fronte. L’inchiesta "Ragno" ha permesso di ricostruire (coordinata dall’allora pm della Dda di Catanzaro, Giampaolo Boninsegna, e condotta sul campo dai carabinieri della Stazione di Vibo guidati da Nazzareno Lopreiato che proprio oggi è stato promosso a capitano) gli affari criminali della "famiglia" Soriano di Pizzinni di Filandari. Il 28 maggio 2014 si era registrata una raffica di assoluzioni ad opera del Tribunale di Vibo , presieduto all’epoca dal giudice Fabio Regolo, oggi pm alla Procura di Catania. La Corte d’Appello ha oggi ribaltato quel verdetto. (AGI)

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