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Rombiolo, la scuola media visita l'8º Nucleo Elicotteri dei Carabinieri di Vibo - FOTO

Una storia lunga e gloriosa figlia dell’impegno costante sul territorio a difesa della legalità nel contrasto alla ‘ndrangheta ed allo spaccio di droga: è un contributo essenziale quello fornito al territorio dall’8° Nucleo elicotteri dei Carabinieri di Vibo Valentia, situato presso l’aeroporto “Luigi Razza”.

E proprio ieri, in quella sede, si è svolta l'ultima tappa di un percorso sulla legalità che ha visto i ragazzi della scuola media di Rombiolo indottrinati alla cultura della legalità allo scopo di proteggerli nel tempo, mediante la prevenzione, da fenomeni di devianza sociale, attraverso un processo di consapevolizzazione portato avanti dai docenti con il supporto dei Carabinieri. In questo percorso, tra gli altri, è stato anche messo in scena, nel mese di maggio, con la presenza del Giudice Onorario del Tribunale per i Minori di Catanzaro e della Stazione Carabinieri di San Calogero, il "processo penale simulato" per non cadere vittima dell'illegalità. Un progetto nato grazie al prezioso contributo degli insegnanti Maria Beatrice La Torre e Domenico Romano.

L'appuntamento di ieri rientra invece nel progetto "piano estate" del percorso sulla legalità promosso dall'Istituto Comprensivo di Rombiolo, guidato dalla Dirigente Scolastica Pasqualina Servelli.

I ragazzi sono stati accompagnati dai loro insegnati, Nicoletta Castagna e Domenico De Vita, il cui apporto professionale si è subito manifestato attraverso la curiosità mostrata dagli alunni durante l’incontro interattivo, in cui il Capitano Alessandro Torto, Comandante dell'8º Nucleo Elicotteri, ha coinvolto gli allievi che si sono mostrati attenti con fervida passione fin dal primo istante. Uno dei primi sogni dell'uomo è stato proprio quello di volare – ha esordito il Capitano - quindi fare questo lavoro non solo mi fa sentire fortunato ma anche onorato visto che volo da Carabiniere. L'elicottero - continua il Capitano – può raggiungere qualunque avamposto e specialmente nelle operazioni di soccorso e prevenzione, anche in caso di calamità naturali, è fondamentale.

La visita non ha tralasciato nulla al caso, agli “aspiranti piloti” che hanno posto domande specifiche, è stato infatti illustrato tutto l’iter dall’arruolamento fino a diventare piloti, e sono state esposte loro tutte le varie fasi da superare sia per le prove fisiche che attitudinali.
Non è mancata neanche la lezione di fisica sulla portanza! Necessaria per far comprendere meglio i meccanismi di movimento delle eliche.

La visita si è conclusa all’interno dell’hangar, dove i ragazzi hanno potuto apprezzare l’ordine e la cura con cui vengono trattati i velivoli e mentre il Capitano Torto ripercorreva ogni dettaglio delle operazioni da eseguire durante il volo, gli sguardi dei ragazzi erano sempre più appassionati osservando il cielo attraverso le pale dell’elicottero.

Come nasce l’8° Nucleo Elicotteri Carabinieri

Nel 1943, l’aeroporto subì vari bombardamenti, con esiti devastanti per tutta la zona. Seppur in condizioni di degrado, l’Arma acquisì il sedime nel marzo 1960, per destinarlo inizialmente ai reparti di campagna e, nel 1969, vi insediò il Nucleo Elicotteri Carabinieri che venne inizialmente dotato di tre velivoli “Agusta Bell G3 B1”. Nel tempo la base è stata oggetto di una graduale e sistematica opera di ammodernamento divenendo sede di più Comandi di diversa linea ordinativa. Oggi, l’8° NEC ha una connotazione altamente operativa ed agisce in perfetta simbiosi con i Comandi territoriali dei Carabinieri.

I velivoli sono stati, nel tempo, progressivamente rinnovati, prima con l’assegnazione di elicotteri da ricognizione, “AB 206” e da trasporto “AB 205”, successivamente avvicendati dagli elicotteri multiruolo, “AB 412”, che hanno consentito di rendere ancora più aderente l’impiego del mezzo aereo in terra di Calabria, caratterizzata da zone montuose ed impervie, difficilmente accessibili, se non dall’alto e da oltre 600 km di costa.
I risultati conseguiti dal Reparto spaziano dall’arresto di esponenti di spicco della ‘ndrangheta alla lotta per il contrasto delle coltivazioni illegali di “cannabis indica”, nonché ai numerosi interventi di soccorso in occasione di devastanti calamità alluvionali che hanno colpito diverse province calabresi, hanno consentito al Nucleo di acquisire meritori riconoscimenti, sia dalla popolazione locale, sia dalle superiori Autorità Militari e Civili.

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