È una “passeggiata” nella storia. Dal centro alla periferia, attraverso ciò che il passato ha restituito. Un dono, disinteressato, quasi un monito. Si chiama Parco archeologico Hipponion, però, ad oggi nessuno lo può... chiamare. E nessuno, soprattutto, può passeggiare. Nonostante sussurri di tempi lontani, si faccia sfogliare come un libro con immagini che prendono forma. Tra il sogno e la realtà, però, c’è la burocrazia nel capoluogo. Quella che passa dal progetto del Parco, i cui lavori risalgono al 2016 ma che continua a restare inaccessibile. Fatti gli interventi – tra rinvii, ritardi, interdittive antimafia, atti vandalici e intimidazioni – è sulla gestione che ancora una volta ci si è fermati.
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