Il Questore di Catanzaro, Mario Finocchiaro, all’atto di lasciare la città, al termine del suo mandato per raggiunti limiti di età, ha incontrato, per un saluto, i funzionari e il personale della Questura e degli Uffici di Specialità della Polizia di Stato, le Organizzazioni Sindacali e il personale in quiescenza delle Sezioni A.N.P.S. Nei giorni scorsi il Questore aveva già rivolto un doveroso saluto di commiato a tutte le autorità cittadine, con le quali sempre saldo è stato il rapporto di collaborazione istituzionale. Nel cortile del Centro Polifunzionale della Polizia di Stato, alla presenza di una rappresentanza di tutti i poliziotti della provincia, il Questore ha ripercorso in breve la sua lunga carriera nell’Istituzione, vissuta interpretando sempre con convinzione e determinazione gli alti valori che la contraddistinguono e sostenendo, con consapevolezza dei ruoli rivestiti, i tanti sacrifici nelle varie sedi di servizio. Una missione, quella del Questore Finocchiaro, da poliziotto e da uomo accanto ai cittadini e alle altre Istituzioni, coniugando sempre le istanze di sicurezza e legalità della collettività, con i delicati e complessi compiti della Polizia di Stato. Un incessante impegno caratterizzato dall’ascolto, dal dialogo, dalla partecipazione e dal coinvolgimento. Nel suo discorso di commiato il Questore ha rivolto un commosso ricordo ai Caduti della Polizia di Stato e un ringraziamento ai dirigenti, al personale della Polizia di Stato e dell’Amministrazione Civile dell’Interno di tutti gli Uffici presenti sul territorio della provincia di Catanzaro, per il proficuo contributo professionale sempre assicurato, con sacrificio e abnegazione e che non è venuto meno nonostante la difficile fase pandemica che il Paese sta attraversando. Nel corso dell’incontro sono state tante le manifestazioni di sincero affetto e profonda stima e gratitudine rivolte dai dirigenti e da tutto il personale della Polizia di Stato presente al Questore Finocchiaro, per l’apprezzato ruolo istituzionale svolto sempre accanto ai propri uomini.