Diventa definitiva la condanna a vent'anni di reclusione per Leonardo Procopio, conosciuto come Lupin, accusato di omicidio e rapina. Il 52enne catanzarese il 22 agosto del 2015 si introdusse nell'abitazione della ottantanovenne Antonia Rotella con con l'intento di appropriarsi di beni della vittima. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti Procopio la colpì con schiaffi, le impedì di respirare (legandole una tovaglietta sul viso) e legò mani e piedi della donna, cagionandone la morte per asfissia meccanica da soffocamento. A distanza di sei anni da quel tragico evento la Corte di Cassazione ha emesso il suo ultimo verdetto. Già nell'aprile del 2019 la Suprema Corte si era occupata del caso annullando una prima sentenza della Corte d'Appello limitatamente al tema dell'imputabilità di Procopio. Il 18 settembre 2020 il secondo processo d'appello è terminato con la concessione delle circostanze attenuanti generiche e la conferma a venti anni di reclusione. La stessa pena che gli era stata inflitta il 2 luglio 2016 dal giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Catanzaro all'esito di giudizio abbreviato. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro