Acquaro, cucciolo di meticcio in cerca di salvezza. Gli appelli di un carabiniere in pensione - FOTO
Un cucciolo di meticcio, di uno splendido colore nero lucente, è in cerca di salvezza e amore. È ospite sotto la scala del pianerottolo d’entrata dell’abitazione di Gabriele Galati, carabiniere in pensione di Acquaro. È ferito a un arto, impaurito (non si lascia avvicinare), sofferente e necessita di immediate cure. Con solerzia e buon cuore Galati ha provveduto a dare del cibo alla povera bestiola e, non potendolo tenere in quanto possessore di diversi altri animali domestici, si è subito attivato a lanciare un appello sui social in cerca di qualcuno che se ne possa occupare. Tante le condivisioni dell’appello e qualche internauta ha anche proposto una colletta per potergli garantire le cure necessarie. Ma nessuno che si sia fatto avanti per l’adozione. Trascorso qualche giorno Galati ha ripetuto l’appello, ribadendo la necessità di cure e di qualcuno che curi e adotti la bestia. È stato, allora, contattato da una referente di un’associazione di volontariato, che lo ha esortato ad avviare la procedura prevista in tal caso: avvisare il servizio veterinario e richiedere un intervento. Galati chiama allora gli ex colleghi di Arena, i quali, a loro volta, si mettono in comunicazione con la compagnia di Serra, che attiva il servizio. Sembra tutto risolto ma poco dopo l’ex carabiniere, alla presenza dei carabinieri e del maresciallo di Arena, Valerio Oriti, viene ricontattato dall’Asp: non possiamo intervenire – si ode dall’altro capo del telefono – perché il comune non ha nessuna convenzione con qualche canile. Un’odissea che scoraggia chiunque abbia intenzione di fare un’opera di bene. Alla fine, dopo varie intercessioni, tra cui quella dello stesso maresciallo Oriti, si arriva a un compromesso: bisognerà attendere fino a domattina, quando il servizio veterinario dell’Asp finalmente dovrebbe intervenire, prestare le prime cure e portare via il cucciolo con un accalappiacani, che lo porterà chissà dove. Almeno gli saranno fatte le medicazioni per le sofferenze che sta patendo, non si sa se perché investito o maltrattato (aveva una corda attaccata al collo, quindi può essere stazionasse da qualche parte). Nella speranza che entro domai qualcuno si possa fare vivo per adottare un bel cucciolo resta il bel gesto di un uomo che, dopo aver servito per quarant’anni lo stato, ha ancora voglia di far del bene, anche se per il momento la vicenda che non ha avuto ancora soluzione. In un periodo in cui si legge spesso di maltrattamenti e avvelenamenti di randagi, e ad Acquaro periodicamente se ne verificano crudelmente a iosa, l’impegno di Gabriele Galati dimostra solidarietà e amore verso gli animali. Questo fa notizia e rallegra. Auspicando il lieto fine.