Non è rimasta indifferente al grido di dolore proveniente dall’emergenza ucraina l’Avis che, grazie alla sede provinciale, diretta da Caterina Forelli, e in collaborazione con le comunali (in particolare di Filadelfia, Tropea, Serra San Bruno, Polia, Vazzano, Soriano - Gerocarne - Sorianello, Mileto, Capistrano, Rombiolo, Arena, Nicotera, Limbadi e Vibo Valentia) e con i tanti volontari originari dalla martoriata terra dell’est, ha aderito alla raccolta fondi promossa dall’associazione ucraina “Vicroria” di Gioia Tauro. Quello che veniva richiesto, nel particolare, erano medicinali, materiale per medicazione e altro di utile alle prime necessità dell’emergenza e non solo (aghi e siringhe, bende e garze, salviette sterili, cerotti, cateteri venosi, forbici coperte, kit di pronto soccorso, guanti sterili, analgesici, antibiotici, antinfluenzali, disinfettanti, sacchi a pelo, mascherine, lacci emostatici, soluzioni fisiologiche, pannolini, pannoloni e assorbenti, acqua ossigenata, acido barico, posate, piatti e bicchieri in plastica, pile, nastro adesivo, antidolorifici). Una richiesta accorata in un momento particolarmente emergenziale e difficile cui l’Avis non ha voluto dire no, come normalmente fa con tutte le emergenze per l’attività che la riguardano, tra cui quella di aderire con altre associazioni a ogni situazione che richiede l’aiuto spontaneo e disinteressato di chi fa volontariato. Nel particolare i punti di raccolta sono stati a Tropea, Santa Domenica di Ricadi, Vibo e Arena, dove, oltre a materiali concretamente raccolti (abiti, indumenti, medicinali e generi di prima necessità vari), ricorrendo ai fondi di cassa delle sedi provinciale e comunali si è raccolta la cifra di 2400 euro, investiti nel materiale sanitario richiesto, che sarà inviato a breve a destinazione. «Un’associazione come la nostra - ha ribadito la presidente Forelli, interpretando il pensiero di tutti i presidenti delle comunali - non poteva rimanere indifferente al grido di dolore proveniente da una terra amica e in evidente e drammatica difficoltà. Abbiamo risposto all’appello dell’associazione gioiese e a quello di tanti nostri volontari ucraini. Abbiamo fatto quel che abbiamo potuto. Abbiamo ancora una volta portato a termine il fine dei volontari: aiutare chi ha bisogno. Coerenti ai nostri obiettivi solidali. Coerenti alla nostra indole di volontari. Vicini ai nostri fratelli che adesso hanno bisogno».