Da oltre 2 anni la città è in attesa di un loculo al cimitero: chiunque muoia è costretto a sostare in area osservazione, a trovare un posto provvisorio presso cappelle di familiari e amici e a pagare comunque una tassa di circa 600 euro quando il più delle volte i loculi sono pericolanti e circondati da incuria. Il problema dell’assenza del “posto” al cimitero si fa più increscioso del previsto, se si pensa che a distanza di due anni in lista d’attesa per avere un loculo sono ancora oltre sessanta defunti. Ad agosto il comune aveva coperto 80 posti fra i tre cimiteri cittadini ma è chiaro che non sono affatto sufficienti. Lo scorso giugno, infatti, uno dei responsabili dell’area cimiteriale, stanco di subire questa situazione, aveva dichiarato alla Gazzetta del Sud che «non è più possibile andare avanti così. Gli operai sono costretti ad aprire continui loculi e verificare se nella tomba di un parente c’è, a distanza di 40 anni, il corpo oppure no, e cedere eventualmente il posto a un defunto recente». Un lavoro senz’altro triste e che a livello umano lascia davvero l’amaro in bocca, in quanto per i familiari è come se subissero una ulteriore sofferenza oltre alla perdita. Oggi ne ritorna a parlare alla Gazzetta del Sud Oscar Branca dell’associazione “Quartiere Capizzaglie” dopo aver raccolto numerose segnalazioni da parte dei cittadini.
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