"Condanniamo in modo forte e chiaro questi episodi di teppismo, violenti ed insopportabili, attuati a danno di un’area verde, un tempo degradata e poi riqualificata grazie all’impegno assiduo e generoso dei volontari dell’associazione Pino, Doriana, Tonio ed Alessandra". E ancora: "Respingiamo le minacce indirizzate a coloro i quali negli ultimi sei anni hanno dedicato tanto lavoro alla manutenzione dell’Orto botanico di via Discesa Castello". Così la presidente della sezione in città dell’associazione per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale “Italia Nostra” Teresa Liguori, che, in un comunicato ha reso noto quanto avvenuto domenica scorsa, quando alcuni ignoti hanno devastato, come ha rimarcato Liguori, "un’oasi profumata e vivibile del centro storico, situata nell’antico terrapieno di Bastione San Giacomo". Nella nota, diffusa dalla presidente di “Italia Nostra”, viene messo in evidenza come, nel momento in cui si sono verificati i fatti, sia stato sollecitato l’intervento delle Forze dell’ordine e vi si legge fra l’altro: "E’ stato perpetrato un atto gravissimo da parte di vandali che agiscono impuniti da tempo, con delinquenti che, cacciati dai volontari dell’associazione, li hanno minacciati, rivolgendo loro epiteti irripetibili". In conseguenza dell’accaduto e nel richiedere l’intervento del sindaco Vincenzo Voce e dell’assessore comunale al verde pubblico Gianni Pitingolo, Teresa Liguori nel comunicato ha inoltre rimarcato: "Rinnoviamo l’appello urgente per la firma di una convenzione fra il Comune e l’associazione per gestire l’area, è opportuno procedere al più presto con interventi per la messa in sicurezza dell’Orto, a partire da un’adeguata recinzione e dall’attivazione di un impianto di video sorveglianza collegata con le stesse Forze dell’Ordine, interventi che dovranno comprendere una copertura assicurativa per i visitatori". Solidarietà per quanto avvenuto a danno dell’area verde salvaguardata da “Italia Nostra” è stata espressa dal segretario cittadino del Partito democratico Anna Giulia Caiazza.