Oltre settecento bambini in piazza per un inno corale alla pace e per ripiantare le radici della legalità. Una giornata di festa per gli alunni dell'Ic del Primo circolo i quali, sotto la guida della dirigente Mimma Cacciatore e delle insegnanti hanno dato declinato, attraverso poesie, riflessioni e canti, il valore assoluto della pace con quello della legalità. Accanto ai bimbi (oltre a quelli della Don Bosco anche gli alunni delle sedi Don Milani, Buccarelli e Vena) il sindaco di Vibo Maria Limardo, il prefetto Roberta Lulli, il comandante provinciale dei carabinieri Bruno Capece (unitamente ai vertici del Gruppo forestale e del Comando provinciale), il presidente della Provincia, Salvatore Solano, il responsabile provinciale di Libera Giuseppe Borrello e il vescovo Attilio Nostro. Una presenza "speciale" quest'ultima in quanto il presule ha offerto ai bambini e alla scuola un albero "dal tronco robusto e dalle radici profonde" che è stato simbolicamente piantato nel cortile della scuola al posto di quello della legalità e dedicato a Giovanni Falcone, che era stato donato dai carabinieri forestali e che è stato tagliato da ignoti. Un gesto che è stato ricordato e stigmatizzato dal sindaco Limardo per l'occasione accompagnato dall'assessore alla Cultura Daniela Rotino. Il prefetto ha invitato i bambini a non abbassare mai gli occhi e l'attenzione rispetto a gesti come quello perpetrato ai danni dell'albero e al suo significato, mentre il vescovo Nostro ha esortato i bambini a non smettere di sognare, di immaginare "perché per avere una società, una Calabria e una famiglia migliore dobbiamo prima saperla sognare e poi realizzare". Parole di elogio agli alunni, al Coro, alla dirigente , alle insegnanti e al personale tutto sono state rivolte dal col. Capece.
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