Tony Burgisano aveva un animo nobile, era molto sensibile alle problematiche cittadine ed aveva una spiccata coscienza ambientale (sua la lotta contro l’amianto). Di lui oggi si parla al passato perché non è più un contemporaneo ma ha comunque lasciato una traccia del suo passaggio terreno (anche in qualità di ex amministratore). E, per chi non l’ha conosciuto personalmente, ora c’è la “Kontea di Tony” un sodalizio benefico presieduto dal fratello, Rocco Burgisano, e che in suo nome adesso ha preso a cuore l’ex villetta delle mamme, oggi però battezzata villetta (o giardino, perché ancora non è stato stabilito) “delle farfalle”. Questa mattina si è tenuta la sua inaugurazione, alla presenza del commissario Antonio Reppucci, accompagnato dal geometra Roberto Carchedi e dalla squadra di operai comunali che l’hanno rimessa in sesto, abbellendola e mettendola in sicurezza. Parecchie le persone intervenute, tra cui la Croce rossa ed una classe della vicina scuola media. Il ripristino della villetta è la prova plastica che quando si vuole, si raggiungono gli obiettivi e, la sinergia tra un sodalizio ed il Comune può far realizzare grandi sogni e ridare speranza. Finalmente, infatti, i bambini avranno un posto sicuro dove poter giocare e stamane non hanno dissimulato la propria gioia i presenti, ad iniziare dai genitori. Il sodalizio ha mantenuto la promessa e, coi fondi raccolti nel corso della manifestazione “VINARIA” che si è svolta lo scorso 27 giugno, ha realizzato interventi mirati di pulizia e abbellimento, oltre all’arredo di giochi; e nondimeno, si è dedicata alla coltivazione di lavanda sul pendio. “Durante il regno degli Angioini - spiegano nella pagina Facebook (spiegazione oggi ripresa anche dalla volontaria Paola Elia) - i monaci dell’ordine di San Basilio, possedevano un podere in località San Pancrazio (l’attuale spazio conosciuto come “villetta delle mamme”), ricco di gelsi e soprattutto di lavanda, coltivata per le sue virtù medicamentose. Nel mese di luglio, nel periodo di massima fioritura, centinaia di farfalle colorate si posavano su questi piccoli fiori di colore viola, attratte dall’odore inebriante. I pizzitani, amanti della grazia e della leggiadria di questo fenomeno, si recavano nel giardino di lavanda per ammirare questo spettacolo della natura. Da qui nasce la nostra volontà di rinominarla villetta delle farfalle”. Encomiabile iniziativa elogiata anche da Reppucci, il quale auspica che possa essere emulata da altri sodalizi per “salvare” altri spazi pubblici dall’abbandono.