Dopo l'avvistamento di uno squalo, mercoledì a Badolato (lungo le coste calabresi) è stato il biologo marino Silvio Greco, della Stazione Zoologica Anton Dohrn, a spiegarne il perché della presenza. «Nessun allarme, anzi dobbiamo essere contenti per questo evento, - dice Greco - ormai è una rarità vederne uno, un tempo invece era normalissimo». «Una bella notizia - dice Greco - e non bisogna avere paura, perché non esiste nessun caso di attacchi da parte di questi animali, anzi siamo noi ad ucciderli e li spacciamo per altri pesci, li tarocchiamo. Perché questo squalo si è avvicinato così tanto a riva? Ci sono due motivi, essenzialmente: il primo - dice Greco - è per uccidere i parassiti che ha sulla pelle, strisciando sulla sabbia, e la seconda possibilità è che stesse partorendo, loro hanno questo tipo di comportamento. Il nostro mare non sta per niente bene - afferma seccamente Greco - perché abbiamo una cattiva depurazione, con centinaia di sversamenti illegali. Si tratta di uno dei mari a più alta biodiversità del pianeta, ma lo stiamo riducendo a una fogna».