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Joppolo, la Strada del Mare nuovamente chiusa mette in ginocchio il territorio

La viabilità in provincia di Vibo Valentia continua a rappresentare un vero e proprio tallone d'achille per una classe politica incapace di perseguire la risoluzione dei problemi. Tallone d'achille per la politica, ennesimo problema, e non di poco conto, per un territorio come quello di Joppolo (ma non solo) in provincia di Vibo Valentia che si ritrova a vivere un incubo a distanza di tre anni e mezzo.

Sabato scorso la strada provinciale 23, la cosiddetta Strada del Mare che collega la frazione Coccorino a Joppolo, è stata chiusa da un'ordinanza della provincia di Vibo. Un masso giudicato pericolante lungo il costone e del terriccio arrivato a bordo strada sono bastati al responsabile della viabilità per propendere verso una decisione ultra cautelativa: quella di chiudere un'arteria strategica non solo per il piccolo territorio joppolese, ma una strada strategica di collegamento tra le province di Vibo e Reggio Calabria. Per intenderci, questa strada è l'ultimo avamposto della costa degli Dei che da Pizzo porta a Nicotera e che meriterebbe per una serie di molteplici ragioni (un paesaggio mozzafiato, un'importantissima ricaduta turistica e quindi economica, una maggiore fruibilità e funzionalità della viabilità di collegamento in una zona iperfrequentata soprattutto d'estate) un'attenzione particolare. Un'attenzione che la politica ha avuto nel periodo in cui la strada venne chiusa (dal novembre del 2017 fino alla riapertura avvenuta il 29 luglio 2019 alla presenza, tra gli altri, dell'allora ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli) per la caduta di un masso di grandi dimensioni sulla strada.

La strada provinciale 23 è caratterizzata da un problema strutturale: si trova al di sotto di un costone roccioso dove il pericolo è costante. Una strada, dunque, che ha bisogno di una continua e costante manutenzione e attenzione e che non può essere lasciata alla sola competenza dell'ente provinciale. E, soprattutto, come si diceva prima, la Sp 23 rappresenta l'ultimo tratto di quel mega progetto mai portato a termine della Strada del Mare che collegasse Pizzo a Nicotera. Ingenti risorse spese nel corso degli anni, lavori mai portati a termine, inchieste e indagini della Procura.

Corto circuito istituzionale

Sta di fatto che ora la strada è stata nuovamente chiusa e la cosa che emerge da quest'ultimo avvenimento, al di là dell'evidente problema legato alla viabilità, è un accentuato corto circuito istituzionale. La Provincia chiude la strada, ma il sindaco di Joppolo, Giuseppe Dato, non ne sa nulla. Così come il primo cittadino e, a quanto pare anche l'ente Provincia, sembrano essere all'oscuro rispetto a dei lavori già programmati da Anas (che intervenne all'epoca per la riapertura) e che dovrebbero partire a breve. Lavori che, secondo gli esponenti del Comitato del Mare (che tanto si sono battuti nel corso degli anni, insieme ad altre associazioni e liberi cittadini) dovrebbero partire a breve e che consentiranno, dunque, anche l'imminente riapertura dell'arteria. Problema, dunque, apparentemente e facilmente risolto? Sembrerebbe di sì, ma è qui che entra in ballo la politica: una politica miope, incapace di assumersi le proprie responsabilità, incapace di fare rete comune e farsi carico di una questione che non può più ricadere (a tutti livelli) solo nei radar dell'ente Provincia. La viabilità legata al turismo e alla crescita economica del territorio costiero vibonese merita un'attenzione particolare e non più rinviabile. E dal territorio la richiesta è unanime: la politica crei le condizioni affinchè la strada del Mare, e ancora prima la strada che porta da Pizzo a Tropea (la ex SS 522) passi alla gestione dell'Anas.

La voce dei comitati, delle associazioni e del sindaco Giuseppe Dato

"Ci hanno contattato sabato sera dicendoci che stavano chiudendo la strada". Così Giovanni Capua, presidente del Comitato Strada del Mare. "Siamo rimasti un attimo sconcertati, trovando la ruspa e la strada chiusa, non c'era nemmeno l'0rdinanza quando la strada è stata chiusa e il sindaco non è stato nemmeno informato". "Negli anni si è proceduto a mitigare il rischio e i lavori sono stati eseguiti in vari lotti. Il rischio è diminuito: nelle reti paramassi non c'è una pietra impigliata. Ora c'è del materiale nella rete corticale, ma da qui a dire che è pericolante. Certamente va svuotata, si deve fare quanto prima. Però vorrei dire alla Provincia: prima di fare le ordinanze si facciano i dovuti tentativi, si facciano le richieste di aiuto e di finanziamento. Noi come Comitato ci siamo sempre interessati e lo continueremo a fare con l'aiuto di chi vuole partecipare".

"La nostra preoccupazione è che la strada rimanga chiusa per lungo tempo. Non sappiamo - sottolinea Giovanna Rodolico, associazione "Noi per Joppolo" - come andrà a finire questa situazione. E' stato segnalato questo pericolo che per noi è inesistente. E' lì da parecchio tempo quel masso e non abbiamo capito perchè è stato segnalato così all'improvviso come un pericolo imminente. Auspichiamo che si intervenga subito: si tolga il masso e si ripristini la viabilità. Non è concepibile che dopo tante lotte e dopo tanti soldi spesi, ancora questa strada rimanga chiusa. Avremmo bisogno anche di sapere che tipo di interventi sono previsti su quest'ultimo tratto. Avremmo bisogno di sapere come verranno spesi questi soldi: come cittadini abbiamo il diritto di saperlo, abbiamo bisogno di trasparenza".

"Siamo alle solite - afferma il sindaco di Joppolo Giuseppe Dato - perchè è un problema che si trascina da molti anni. Ora siamo alle prese con un intervento che potrebbe di natura irrisoria perchè in pochi giorni si potrebbe riaprire. Sappiamo tutti la pericolosità del mantenimento della chiusura: pensiamo al 118, al 112, ai vigili del fuoco, ai tanti pendolari che devono fare l'arteria alternativa giornalmente, al trasporto degli alunni, della mensa. Ho chiesto personalmente al responsabile della viabilità provinciale un pronto intervento. Sono rimasto un pò sbalordito dal fatto che l'ente Provincia non sapesse nulla dei lavori che Anas dovrebbe avviare per un lotto addirittura di 1,4 milioni. Di che lavori si tratti ancora oggi nessuno di noi sa nulla. La mia richiesta sarà il ripristino immediato dell'arteria e in seguito un incontro tecnico per stabilire che tipo di lavoro dovrà fare Anas senza arrivare in futuro ad altre chiusure. Invierò una proposta ai colleghi sindaci della Costa degli Dei per arrivare ad una proposta di deliberazione per affidare alla gestione dell'Anas le strade che da Pizzo portano a Nicotera. In questo modo avremo gli sbocchi autostradali di Pizzo e Rosarno collegati in rete e una nuova gestione di Anas".

Domenico Lo Bruno: "La Costa degli Dei - afferma uno delle storiche menti di Joppolo - ha bisogno di una nuova viabilità altrimenti i turisti prossimamente arriveranno qui solamente se paracadutati. Di questo dovranno farsi carico tutti i sindaci della Costa, il presidente della Provincia di Vibo, il presidente della Regione Calabria e i parlamentari vibonesi. Sulla Joppolo Coccorino, quello della chiusura è un rito che si ripete periodicamente: un problema su cui ci hanno lucrato molto e molti vogliono che non si chiuda questa vicenda. Infine, un invito al dialogo: Anas e Provincia devono interloquire e c'è scritto anche nella convenzione che hanno firmato con la Regione. Le notizie dell'Anas non devono arrivare prima sui giornali e poi all'amministrazione provinciale".

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