È stata ministro della salute, oltre che a capo della Croce rossa italiana; inoltre il suo ricco curriculum è impreziosito da grande professionalità; ed è determinata e sa il fatto suo. Magari potrebbe anche essere il nuovo “commissario” della Regione Calabria, d’altronde conosce bene il welfare e sa di quello che la Calabria ha bisogno. Mariapia Garavaglia ha sempre avuto un occhio di riguardo verso questa terra ed il sud in generale; eppure, ai tempi, da ministro, le risorse che per essa aveva erogate le ha viste sfilacciare e…perdere. Oggi c’è il Pnrr ma con esso si guarda alle strutture: “contenitori” che rischiano di restare vuoti se non si arricchiscono di personale e professionalità. Tuttavia ieri mattina presso il Palazzo della cultura si è affrontato un tema di tutto rispetto: "Anziani e giovani. Quale futuro tra emigrazione intellettuale, lavoro, bisogni, cura e assistenza" caratterizzato da interventi che hanno costellato tutto il sabato napitino. A battesimo proprio l’ex ministro Garavaglia ed il marito, Marco Trabucchi che ha tracciato un excursus sulla vecchiaia e sulle piaghe cui rischia di finire. Nel quadro emerso, l’Ente deve essere interprete della comunità e, in merito al Pnrr, "esso - sostiene il professionista - realizza muri ma senza operatori e professionalità diventa un imbroglio. Se i giovani emigrano non ce la facciamo; i più bravi devono restare, ma devono essere trattati bene". L’evento, fortemente voluto dal sindaco Sergio Pititto, si colloca nelle iniziative natalizie lanciate dal suo esecutivo; a chiudere i lavori, la serata umanistica con gli interventi di Sgambato, Bonanno e Monteleone.
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