Campo rom di Scordovillo e aree limitrofe, una bomba ecologica dal potenziale inaudito e devastante per la salute pubblica. Un dato di fatto che viene ripreso ed evidenziato da oltre trent’anni, una realtà che non muta e continua a sbattere in faccia all’intera città una situazione di degrado che ha ormai superato tutti i limiti sul piano della salvaguardia ambientale, sanitario, e soprattutto dal punto di vista umano ed etico. L’ultima segnalazione è di ieri mattina. A lanciare l’ennesimo grido d’allarme è la sezione lametina dell’associazione “Italia Nostra” guidata da Giosi Gigliotti. Attraverso materiale video e fotografico realizzato in loco, gli attivisti del sodalizio denunciano lo stato di abbandono dell’area d’ingresso alla bidonville. Una zona facilmente distinguibile anche da lontano e perfino dall’alto perché disseminata di rifiuti di ogni genere, ingombranti e non. La visione della discarica è un nuovo pugno nello stomaco per l’intera comunità lametina che da anni vive questa aberrazione senza che nessun ente, nessuna istituzione, possa o sappia intervenire in maniera incisiva per risolvere l’annosa problematica. Per Giosi Gigliotti sono «immagini che destano tanta preoccupazione sia dal punto di vista ambientale quanto della pericolosità relativa alla sicurezza pubblica». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro