E’ stato sottoscritto nella prefettura di Catanzaro, alla presenza del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, un accordo istituzionale tra 'Agenzia nazionale per i beni confiscati e la Regione Calabria: l’accordo punta a una più efficace politica di valorizzazione dei beni confiscati presenti sul territorio regionale e all’individuazione di nuove modalità di riuso e rigenerazione urbana del territorio, anche attraverso la collocazione di presìdi delle forze di polizia.
A firmare l’accordo sono stati il direttore dell’Agenzia, Bruno Corda, e il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto. Secondo il ministro Piantedosi, «è un protocollo importante, perchè ha una componente di formalizzazione e solennizzazione di una collaborazione istituzionale che già esisteva».
«Il tema di avere buone performace di destinazione dei beni confiscati alle organizzazioni criminali e del loro utilizzo proficuo è un tema molto intrigante per il governo», ha detto Piantedosi, «perchè significa accompagnare la grande capacità delle forze di polizia ad aggredire i patrimoni criminali al valoro non solo simbolico di ridestinarli a fini sociali e a utilizzi appropriati. Oggi abbiamo inaugurato la nuova bellissima sede del centro operativo della Dia di Catanzaro in un bene confiscato alla criminalità organizzata, è importante perchè quando nacque questa attività dicemmo che pagheremo e sosterremo le risorse logistiche delle forze di polizia destinando al sistema della sicurezza e della giustizia il patrimonio confiscato alle organizzazioni criminali».
«Sono grato al sottosegretario Ferro per aver contribuito a questa attività, e sottolineo il ruolo molto importante della Regione, perchè è importante l’intermediazione tra l’azione dell’Agenzia, molto proficua e capillare, e i sindaci dei Comuni, che spesso però incontrano difficoltà», ha aggiunto il ministro. «Il governo ha approvato da poco una norma che prevede un’agevolazione dei Comuni nell’assunzione dei segretari comunali e su altre figure professionali, confidiamo nello slancio anche attraverso questa piccola cosa affinchè - ha concluso Piantedosi - i Comuni, soprattutto i piccoli, che hanno tante difficoltà in territori come questi, possano seguire questi processi con un pò di professionalità».
Per il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto «la firma di questo protocollo assume per la Regione, che ho l’onore di governare, un significato molto importante. Nasce da un colloquio che, nei mesi passati, ho avuto con il ministro Piantedosi: vogliamo che ci sia una migliore gestione e valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata in Calabria».
«Questa è un’attività strategica per il mio governo regionale, perchè il modo migliore di combattere il potere criminale in una regione complicata come la Calabria è quello di dare ai cittadini la percezione che lo Stato è presente, che è più forte della criminalità organizzata e che i beni confiscati vengono valorizzati bene a fini sociali. Valorizzazione che - ha aggiunto il presidente della Regione Calabria - non è sempre avvenuta in Calabria perchè è siamo una Regione nella quale la maggior parte dei Comuni versa in condizioni strutturali di deficit economico. Abbiamo deciso di investire 32 milioni di euro di fondi derivanti dal programma operativo regionale proprio per valorizzare e gestire gli immobili confiscati. Questi 32 milioni sono così ripartirti: 20 milioni sono destinati alle attività di recupero e di ristrutturazione dei beni; 12 milioni sono indirizzati invece al sostegno delle attività di gestione. Mi piacerebbe che una delle prime attività, tra quelle previste da questo protocollo, possa svolgersi in ordine all’abbattimento dei beni immobili confiscati alla mafia. Credo che sia un bellissimo esempio, simbolicamente importante, quello di mostrare ai cittadini calabresi che gli immobili abusivi costruiti dalla criminalità organizzata, in sfregio alle leggi, collassano perchè lo Stato è presente e fa in modo di dimostrare a tutti che è più forte di ogni potere criminale».
Occhiuto ha infine riferito: «Nelle prossime settimane demoliremo l’ecomostro costruito dalla criminalità organizzata a Torre Melissa. Mi piacerebbe che si continuasse con altre attività del genere. Questo risultato non sarebbe stato possibile se non ci fosse stato il coinvolgimento attivo del ministro Matteo Piantedosi, del sottosegretario Wanda Ferro, di sua eccellenza il prefetto Bruno Corda».
Foto di Salvatore Monteverde
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