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Venerdì 22 Novembre 2024

Lamezia, il ruolo di Giorgio Galiano. La droga sequestrata nel 2016 e il ruolo dei rom

Giorgio Galiano
 
 
 
 
 

L'uso delle intercettazioni ambientali, telefoniche e telematiche per scardinare la rete dello spaccio di droga a Lamezia. Il deus ex machina dell'organizzazione bloccata ieri notte dalla guardia di Finanza, nell'ambito dell'operazione Svevia, è Giorgio Galiano, classe 1954.

La "delega operativa" al figlio Antonio

Galiano è accusato di essere "capo, finanziatore, organizzatore del traffico e dello spaccio dello stupefacente". Il 69enne, che avrebbe "dettato direttive ai suoi figli Antonio e Angelo (cl. 90), assicurava i rapporti con i fornitori, partecipava alle operazioni di "taglio" fornendo anche indicazioni di carattere tecnico su come confezionare la droga". Galiano, inoltre" avrebbe conferito una sorta di "delega operativa" al figlio Antonio in ragione della sua carcerazione, in quanto condannato in via definitiva nell'ambito dell'operazione Perseo in quanto ritenuto partecipe della cosca di 'ndrangheta denominata Giampà di Lamezia Terme, con un ruolo attivo nel campo delle estorsioni nonché per aver offerto agli altri affiliati, fornendo supporti logistici in occasione di azioni omicidiarie ai danni della cosca avversaria "Cerra-Torcasio-Gualtieri" mettendo a disposizione locali nella sua disponibilità".

I soprannomi...

Grazie alle intercettazioni e alle telecamere installate in via degli Svevi, gli investigatori hanno individuato frequenti soprannomi con cui gli interlocutori erano soliti appellarsi: Antonio Perri, "cocciolivo" Antonio Giampà, "Tony-Tony" Sandro Bevilacqua, "Sasà" Daniele Amato, "Pinuzzo" Pietro Giovanni D'Agostino, "Giampiero"

Tutto nasce nell'autunno del 2016 con due arresti per droga

Lo ha confermato lo stesso Gratteri in conferenza stampa. L'operazione odierna nasce da due arresti eseguiti nel 2016: Antonio Galiano e Luigi Vescio vengono fermati nel territorio di San Mango d'Aquino in autostrada (direzione Lamezia): a bordo di un Audi A3 i due avevano 10 chili di hashish. La droga, come è emerso dalle indagini, è stata consegnata loro da Angelo Lupparelli (classe 1978 di Roma.

La droga non solo da San Luca e Rosarno, ma anche da Roma

L'organizzazione lametina dedita allo spaccio di stupefacenti aveva come canale diretto per l'approvvigionamento la zona ionica del Reggino e in particolar modo San Luca, ma come detto in precedenza a fornire supporto erano anche i Lupparelli di Roma: "Angelo, Yuri e Maurizio Lupparrelli operativi nel settore dello spaccio di stupefacenti della capitale" erano "fornitori di cocaina e hashish garantendo all'organizzazione di Galiano lo stabile approvvigionamento di narcotico, in tal modo consentendo la sopravvivenza e il florido sviluppo dei traffici illeciti".

L'uso delle armi

Non solo droga. Gli investigatori hanno evidenziato la pericolosità dell’organizzazione, che tra l’altro era armata fino ai denti, al punto che i sequestri hanno riguardato oltre 650 munizioni di vario calibro per armi da fuoco e da guerra. Nel novembre del 2016, infatti, in un fabbricato in costruzione gli inquirenti trovarono armi e 682 munizioni di vario calibro. "Il traffico di stupefacenti - come emerge dall'ordinanza - non era l'unico ambito criminale nel quale gli esponenti del sodalizio facente capo ai Galiano cercavano di imporsi  giacché sono emersi a carico di alcuni indagati elementi di reità in materia di armi, a testimoniare come il gruppo potesse vantare sulla disponibilità di un significativo "arsenale" di armamenti di diverso potenziale".

Il fulcro dell'indagine: i quartieri Capizzaglie e Ciampa di Cavallo e il ruolo dei rom

"Ci sono delle aree a Lamezia Terme particolarmente problematiche – ha sottolineato il procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla in conferenza stampa - e l'organizzazione oggetto della misura cautelare odierna aveva la propria base operativa nel quartiere Capizzaglie, ma aveva alle proprie dipendenze tutta una rete di soggetti che sono stati accertati essere operativi, sempre a livello indiziario, nell'ambito dell'organizzazione che hanno la loro sede nel quartiere tradizionale dei rom Ciampa di cavallo. Noi ci troviamo a dover operare in un contesto in cui c'è una interazione tra soggetti che fanno riferimento a organizzazioni criminali “tradizionali” del territorio di Lamezia, il vertice dell'organizzazione è già stato condannato in passato per 416 bis, e soggetti che operano sul territorio in modo diffuso e fanno riferimento agli insediamenti tradizionali dei quartieri rom di Lamezia". “La particolarità di questa organizzazione – ha aggiunto Capomolla - è quella che, nell'ambito dell'attività di spaccio, è stato accertato il coinvolgimento di soggetti minorenni. Per questa ragione, nel corso dell'attività d'indagine c'è stata una strettissima attività di coordinamento, oltre che con la Procura di Lamezia Terme, anche con la Procura della Repubblica di minorenni. Questa esigenza di coordinamento quando si fanno indagini legate alle attività tradizionali della criminalità organizzata è assolutamente essenziale anche per interventi che vanno al di là del mero piano giudiziario".

Arresti in carcere

  1. AMATO Damiano, Lamezia, 19.1.1982
  2. AMATO Daniele, Lamezia Terme, 5.11.1992
  3. AMMENDOLA Giuseppe, Lamezia Terme, 21.02.1983
  4. BERLINGERI Alessandro, Lamezia Terme, 18.04-1993
  5. BERLINGERI Fabrizio, Lamezia Terme, 26.04.1988
  6. BEVILACQUA Sandro, Lamezia Terme, 29.02.1984
  7. BOCA Tommaso, Lamezia Terme, 04.08.1990
  8. BUTRUCE Caterina, Lamezia Terme, 01.10.1969
  9. CAPPELLANO Bruno, Catanzaro, 10.10.1968
  10. CURCIO Maria Giovanna, Lamezia, 21.09.1989
  11. D'AGOSTINO Pietro Giovanni, Lamezia, 16.09.1982
  12. D'AGOSTINNO Salvatore, Lamezia, 29.09.1987
  13. FRANCESCHI Angela, Lamezia, 11.08.1987
  14. GALIANO Angelo, Lamezia, 9.10.1989
  15. GALIANO Angelo, Lamezia, 31.01.1990
  16. GALIANO ANTONIO, Lamezia Terme, 18.7.1978
  17. GALIANO Giorgio, Nicastro, 10.10.1954
  18. GALLUZZI Francesco, Lamezia, 7.11.1992
  19. GIAMPA' Antonio, Lamezia, 19.05.1972
  20. GIGLIOTTI Pasquale, Lamezia, 16.08.1981
  21. HOL ZAUSEN Hans Georg, Lamezia, 11.12.1995
  22. IANNELLI Pasquale, Sambiase, 5.01.1961
  23. LICARI Salvatore Andrea, Soverato, 08.04.1990
  24. LUPPARELLI Angelo, Roma, 04.02.1978
  25. LUPPARELLI Maurizio, Roma, 11.10.1983
  26. LUPPARELLI Yuri, Roma, 02.03.1989
  27. MAURO Antonio, Lamezia, 09.06.1990
  28. MURACA Andrea, Lamezia, 01.11.1979
  29. MURACA Francesco, Lamezia, 01.11.1979
  30. ONORATO Battista, Lamezia, 11.07.1983
  31. PALERMO Antonio, Lamezia, 28.03.2000
  32. PARADISO Gianluca, Lamezia, 16.06.1996
  33.  PERRI Antonio, Lamezia, 12.01.1987
  34. PERRI Marco, Lamezia, 26.03.1994
  35. SACCO Carlo, Lamezia, 02.02.1996
  36. SACCO Flippo, Lamezia, 07.01.1991
  37. SCALISE Raffaele, Lamezia, 01.01.1977
  38. TORCASIO Eugenio, Lamezia, 04.08.1989
  39. TORCASIO Ugo, Nicastro, 12.07.1957
  40. VENTURA Antonio, Lamezia, 07.12.1984

Arresti domiciliari

  1. ARCURI Alessandra, Lamezia Terme, 12.03. 1998
  2. BERLINGERI Armando, Reggio Calabria, 2.11.1969
  3. BERLINGERI Gabriella, Lamezia Teme, 05.11. 1975
  4. COSENTINO Marco, Lamezia Terme, 28.06.1988
  5. IANNELLI Salvatore, Soveria Mannelli, 31.07.1999
  6. IANNELLI Vincenzo, Springvale (Australia), 31.05.1970

Obbligo di presentazione

  1. CRISTIANO Vincenzo, Soveria Mannelli, 30.03.1994
  2. DE VITO Valcntina, Lamezia, 03.04.1988
  3. METE Pasquale, Lamezia, 22.10.1976

Indagati

  1. IANNELLI Sumuel, Soveria Mannelli, 15.11.1999
  2. Munizza Pierrosario, Lamezia Terme, 17.05.1975
  3. MURRONE Massimiliano, Crosia, 01.01.1977
  4. SAURO Giuseppe, Lamezia, 11.04.1981
  5. VASILE Giuseppe Samuele, Lamezia, 05.08.1985
  6. VESCIO Luigi, Lamezia, 23.03.1983

 

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