Catanzaro, Crotone, Vibo

Lunedì 25 Novembre 2024

Naufragio di Cutro, recuperato il corpo di un altro bimbo. Le vittime salgono a 70

 
 
 

Il corpo di un bambino dell’apparente età di 12-13 anni è stato recuperato al largo delle coste catanzaresi, nel territorio di Botricello. Sale dunque il bilancio del tragico naufragio di Steccato di Cutro. Il punto del ritrovamento dista una decina di chilometri da quello in cui è naufragato il barcone carico di migranti. Sono quindi 70 le vittime accertate finora. Alcuni passanti si sono accorti del corpo in mare e si sono gettati in acqua per recuperarlo. Si tratta del 16esimo minore trovato morto.  Il corpicino di un altro bimbo di 2-3 anni era stato ritrovato dagli uomini della Protezione civile e dai volontari della Croce rossa alle 4,30 circa, a 500 metri a nord dal luogo del naufragio di Steccato di Cutro. I Vigili del fuoco che erano vicini, impegnati anch'essi nelle ricerche, sono intervenuti subito.

A Crotone continuano ad arrivare parenti delle vittime

Continuano ad arrivare a Crotone i parenti delle vittime del naufragio di domenica 26 febbraio sulla spiaggia di Steccato di Cutro. Il Palamilone, dove è stata allestita la camera ardente, resta aperto solo per loro per l'espletamento delle procedure di riconoscimento delle salme ancora senza nome ma anche per dare loro la possibilità di stare ancora accanto ai corpi senza vita dei loro figli, nipoti, zii e cugini. Sarà così anche per i prossimi giorni finché non verranno avviate le procedure per il trasferimento delle salme nei paesi di origine o nelle città europee dove vivono ora i loro familiari. E’ necessario adesso sbrigare pratiche burocratiche complesse per le quali le associazioni del terzo settore di Crotone stanno dando un aiuto diretto ai parenti delle vittime giunti soprattutto dal nord Europa. Sono ancora tanti anche i crotonesi che sotto la pioggia si stanno recando davanti all’impianto sportivo per lasciare un fiore o dei messaggi mentre all’interno del palazzetto dello sport la polizia scientifica prosegue nel suo triste lavoro per il riconoscimento delle salme. Finora è stato dato un nome a 59 deceduti. Ne sono rimasti ancora 10 da riconoscere compresa la 69 vittima ritrovata stamattina: un bambino di tre anni. Soprattutto per gli ultimi cadaveri l’operazione è resa più difficile dalle condizioni dei corpi in acqua ormai da alcuni giorni. Gli agenti della scientifica di Crotone eseguono i riconoscimenti sia con i parenti sul posto (mostrando le foto dei corpi o di particolari identificativi su un display), ma molto spesso confrontando direttamente le foto che arrivano via mail dalle famiglie che si trovano nei Paesi di provenienza, soprattutto dall’Afghanistan. In alcuni casi l’identificazione avviene anche attraverso videochiamate. Sulla spiaggia di Steccato intanto le ricerche dei dispersi vanno avanti senza sosta impegnando sommozzatori di Guardia costiera e Vigili del fuoco e decine di volontari della Protezione civile che stanno battendo chilometri di costa.

Mantovano: "Follia dire che non abbiamo fatto il dovuto"

Dalla ricostruzione, emerge che nessun allarme è stato lanciato. E invece da giorni leggo su alcune testate una tesi che sostanzialmente dice: siete voi che non avete voluto salvare quelle vite. Questa, me lo lasci dire, è una follia. Ma siamo impazziti?». Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, in un colloquio con Repubblica respinge le accuse al governo sul naufragio di Crotone. «Il punto - prosegue Mantovano rispondendo a un appunto sulle parole delle dal ministro Piantedosi - non è se avrei detto più o meno quello che ha detto il ministro. Il punto non sono i suoi toni. Il punto è se è stato lanciato un qualunque segnale di allarme: per quello che mi consta no». «Frontex non ha lanciato alcun allarme. Cosa dice la loro segnalazione? Che c'è un’imbarcazione con una persona visibile, indica la possibilità che possano essercene altre sottobordo: questo non è un allarme, vale anche se si fosse trattato di una normale barca da diporto, altrimenti dovremmo intervenire per ogni imbarcazione» spiega il sottosegretario alla presidenza del Consiglio. E la guardia costiera non si muove prima «perchè le condizioni del mare sono peggiorate più tardi, poco prima del naufragio». «Che non ci fosse allarme lo dimostra il fatto che il velivolo che raccoglie le foto non ha continuato a seguire quella imbarcazione dopo aver inviato la comunicazione» continua la spiegazione di Mantovano, che replica anche ai dubbi del comandante della Guardia costiera: «se sa qualcosa lo dica ai magistrati. Credo che gli inquirenti abbiano raccolte le carte e stanno ascoltando alcune persone». Quanto alle polemiche sulla presenza o meno del ministro Salvini in Parlamento, «chiunque interverrà in Parlamento lo farà per tutto il governo e tenendo conto di tutto il quadro» conclude il sottosegretario.

Il presidente della Croce Rossa Italiana stasera a Crotone

Il presidente della Croce Rossa Italiana Rosario Valastro incontrerà stasera, alle 20, nella sede del Comitato di Crotone della Cri, di via Saffo, i volontari e gli operatori che in questi giorni sono stati impegnati sulle coste di Cutro per supportare le operazioni per il soccorso ai superstiti e il recupero delle vittime del naufragio che si è verificato la mattina del 26 febbraio sulle coste calabresi. «Davanti a questa grave e drammatica emergenza - ha commentato Valastro - la risposta dei nostri volontari e operatori è stata immediata ed esempio di grande umanità. La Cri ha inoltre attivato da subito il Servizio psicosociale (Sep) e il Restoring Family Links (Rfl)».  

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