'Ndrangheta, Melillo incontra Gratteri: "Da qui parte la lotta alla criminalità in tutto il mondo"
«Sono molto contento di essere qui a Catanzaro perché era da tempo che con il procuratore Gratteri contavamo di fare una riunione con tutti i suoi magistrati. Io cerco, in generale, di conoscere da vicino tutte le procure distrettuali. Poco tempo fa sono stato a Reggio Calabria per una riunione analoga e oggi sono a Catanzaro perché sono i due pilastri su cui si regge una parte importante dell’azione di contrasto alla criminalità organizza nel Paese». Così il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Giovanni Melillo che questo pomeriggio ha avuto una riunione con Gratteri, tutti i suoi pm e il procuratore generale Giuseppe Lucantonio, nella sala conferenze della Procura di Catanzaro. «Sono qui - ha aggiunto Melillo - anche per dire ai colleghi, soprattutto a quelli più giovani, che la Procura nazionale antimafia e antiterrorismo è una struttura di servizio per il lavoro delle procure distrettuali. Noi lavoriamo accanto alle Dda. Abbiamo l’esigenza di accorciare sempre più le distanze tra la Procura nazionale e le procure distrettuali e quest’anno le distanze si sono parecchio ridotte. Con i procuratori distrettuali tutti ci riuniamo per esaminare i problemi comuni, al di là del coordinamento delle singole indagini. Anche questo serve per costruire una sorta di tessuto di responsabilità istituzionale perché l’autonomia e l’indipendenza della magistratura e quella del pubblico ministero in particolare devono avere per contrappeso il senso di responsabilità. E del senso di responsabilità fa parte la consapevolezza della necessità di dover lavorare insieme, di doversi confrontare. In questo anno ho ricevuto una straordinaria prova di disponibilità, un contributo prezioso ogni giorno dai procuratori distrettuali tutti, e in particolare dai procuratori che guidano le procure più impegnate nel contrasto alla criminalità organizzata». Per quanto riguarda la diffusione della 'ndrangheta a livello internazionale, Melillo ha affermato che «ormai parliamo di 'ndrangheta se incontriamo il procuratore generale della Confederazione Elvetica, se incontro, come è avvenuto la settimana scorsa, il procuratore generale della Colombia, o se incontro il ministro della Giustizia canadese, se incontro i colleghi tedeschi. In ambito nazionale, poi, le indagini in materia di 'ndrangheta hanno un peso sempre maggiore per la capacità di questa struttura criminale di ramificasi e spandere un tessuto di imprese, apparente lecite, intorno a se». Importante è il contributo che possono dare Procure di frontiera come quella di Catanzaro. «Il contributo di una Procura come quella di Catanzaro - ha detto il capo della Dna - è fondamentale perché anche le indagini che si fanno all’estero o nelle regioni centrosettentrionali sui fenomeni di ramificazione della 'ndrangheta, si nutrono della conoscenza profonda del fenomeno e della conoscenza del contenuto delle indagini, effettuate sulle "case madrì della criminalita", a Catanzaro e a Reggio Calabria che sono due centri di irradiazione per le inchieste non solo in ambito nazionale ma anche internazionale»