'Ndrangheta, arrestato il latitante Pasquale Bonavota: fermato in chiesa mentre pregava. Gratteri: "Intercettazioni indispensabili"
È stato arrestato a Genova Pasquale Bonavota, ricercato inserito nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità che rientra nel programma speciale di ricerca del Ministero dell’Interno. Bonavota è stato arrestato a Genova, al termine di articolate indagini condotte dal Ros e dai comandi provinciali carabinieri di Vibo Valentia e Genova. L'uomo, classe 1974, era destinatario di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa, nell’ambito dell’indagine "Rinascita – Scott" del Ros, dal tribunale di Catanzaro, poiché ritenuto responsabile dei delitti di partecipazione ad associazione mafiosa con il ruolo di promotore della cosca Bonavota rientrante nella locale di ‘ndrangheta di Sant’Onofrio. Bonavota era l’unico soggetto rimasto in stato di latitanza a seguito dell’esecuzione dell’operazione Rinascita-Scott che, il 19 dicembre 2019, ha portato all’arresto di 334 soggetti ritenuti appartenenti alle strutture di ‘ndrangheta della provincia vibonese. Le indagini sono state dirette dalla procura della Repubblica – direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri. Pasquale Bonavota è stato fermato dopo essere entrato nella chiesa di San Lorenzo, la cattedrale di Genova. I carabinieri del reparto operativo, coordinati dal colonnello Michele Lastella, del capoluogo ligure, lo hanno seguito per un tratto e poi, una volta dentro la chiesa, lo hanno arrestato. Aveva un documento falso. I militari erano sulle sue tracce dal 2021.
Gratteri: "Intercettazioni indispensabili"
"Un risultato importante, frutto di anni di collaudata sinergia tra il Ros e la Dda. Questa indagine conferma l'indispensabilità delle intercettazioni, senza le quali non saremmo arrivati alla cattura del boss Pasquale Bonavota". Lo ha detto il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri commentando la cattura del latitante Pasquale Bonavota. "L'arresto - ha detto Massimiliano D'Angelantonio, comandante del II reparto investigativo del Ros - è il frutto della costante collaborazione tra la Dda di Catanzaro e l'Arma dei carabinieri in tutte le sue componenti, Ros, Territoriale e Cacciatori. Giunge a seguito di una complessa strategia di contrasto decisa dai vertici del Raggruppamento nei confronti della 'ndrangheta e che oltre all'operazione Rinascita-Scott ha riguardato anche le operazioni Stige e Petrolmafie sempre coordinate da Dda di Catanzaro". Dopo la cattura di Matteo Messina Denaro e Rocco Morabito, il Reparto operativo speciale dei carabinieri ha messo a segno dunque un altro importante risultato. Un risultato dietro al quale si trova la regia del generale del Ros Pasquale Angelosanto che ha coordinato tutte le operazioni.
Occhiuto: "Cattura Bonavota sottolinea impegno Stato contro criminalità, grazie"
“La cattura di Pasquale Bonavota, esponente di spicco della ‘ndrangheta e uno dei quattro super latitanti più ricercati d’Italia, sottolinea ancora una volta il grande impegno profuso dallo Stato nel contrasto alla criminalità organizzata. Quella di oggi è l’ennesima brillante operazione frutto di articolate indagini condotte dal Ros, dai comandi provinciali dei Carabinieri di Vibo Valentia e Genova, e dirette dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri. A loro rivolgo il mio sincero apprezzamento, quello della Regione che ho l’onore di governare, e soprattutto la gratitudine di tutti i calabresi che aspirano a un futuro libero da ogni condizionamento mafioso”. Lo afferma in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.
Limardo, sindaco di Vibo: "Massima gratitudine alle forze dell'ordine"
"Massima gratitudine alle forze dell'ordine e alla magistratura per la cattura del latitante di 'ndrangheta più ricercato d'Italia" viene espressa dal sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo. "Avere assicurato alla giustizia colui che è considerato il capo di una cosca mafiosa è un risultato straordinario che l'Arma dei carabinieri, il Ros e la Procura distrettuale hanno ottenuto a beneficio di tutta la società civile. Per tale motivo - conclude il primo cittadino di Vibo Valentia - intendo ringraziare a nome di tutta la mia comunità il comandante dei Carabinieri di Vibo Luca Toti ed il procuratore Nicola Gratteri, insieme a tutti gli uomini e le donne che hanno contribuito alla riuscita di questa lunga e complessa operazione".