Due sold out consecutivi con circa 170 presenze fra il Tip Teatro Circolo Culturale e Chiostro Caffè Letterario di Lamezia per l'esito di laboratorio teatrale di Scenari Visibili "Un mare circondato da terre" omaggio a Pedrag Matvejević. Undici gli attori in scena, molti alla prima esperienza teatrale, guidati da Dario Natale; sullo sfondo il tema complesso e attuale del Mediterraneo. Un lavoro corale, quello di Scenari, che attraverso voci, età, corpi differenti fra loro ha inteso rompere pregiudizi e stereotipi inculcati dalla cattiva politica che ci governa. Saverio Russo, Maria Pia Bonacci, Loredana Fittante, Claudia Foresta, Rossella Fulginiti, Maria Claire Meugana Paching, Samir Muhammad, Giovanna Rizzo, Maria Rosaria Saffioti, Monika Sojkova, e Stefania Tramonte hanno proiettato il pubblico nella disperazione e nella meraviglia di un mare circondato da terre, quale il Mediterraneo, canalizzando tutta la forza espressiva in un testo, "Breviario Mediterraneo", che restituisce dignità a chi lo naviga: i colori dell'alba e del tramonto, la sabbia, il perché delle pietre e della fame, il verbo nuotare, e poi le nuvole con la sua estrema poesia che si fa conversazione. Storia, antropologia, geografia, e spiritualità, si fondono all'osmosi. "Siamo molto contenti dell'esito - dice Dario Natale, direttore artistico di Scenari Visibili e ideatore del teatro indipendente di via Aspromonte Tip Teatro - abbiamo lavorato tanto e continueremo a farlo. A breve lanceremo una rassegna cinematografica e stiamo già impaginando la diciassettesima edizione di Ricrii, rassegna di teatro contemporaneo che porterà, sempre al Tip, molte compagnie nazionali e alcune produzioni debuttate di recente". Un mare circondato da terre fluttua intorno ad una parola: Mediterraneo. Lo fa ritrovando nelle magnifiche descrizioni di Matvejević tutta la forza evocativa di un mare che non vuole essere solo cimitero di plastiche o peggio di corpi, capolinea di desideri infranti o di consumismo sfrenato, ma universo, culla di tradizioni e culture, di scambi e di accoglienza, significati persi di vista nella miopia di fanatismi e indifferenza che purtroppo caratterizza gran parte del tempo presente. Attraverso le azioni dei partecipanti al laboratorio, come intorno ad un cerchio magico, sciamanico, si dipana un racconto fatto di prospettive di imprevista e bruciante bellezza, come un balsamo che medica.