Dopo l'illuminazione del Castello inaugurata il 9 aprile scorso, SAVE Group ha fatto una nuova sorpresa ai vibonesi, proiettando sulla facciata della fortezza i colori della bandiera italiana. "Un segnale di unità e vicinanza per ripartire insieme come Paese". Dopo l'intervento di manutenzione straordinaria, dunque, attraverso cui SAVE Group ha inondato di luce e reso visibile a chilometri di distanza il castello di Vibo Valentia, simbolo della città e sede del Museo Archeologico Nazionale "Vito Capialbi", il gruppo di aziende guidato dal CEO Saverio Cutrullà ha voluto dare un nuovo segnale di vicinanza e unità ai vibonesi. "Vibo, la Calabria, l'Italia e il mondo intero - ha detto l'imprenditore - hanno vissuto mesi davvero difficili, questa pandemia ha avuto effetti devastanti a più livelli, sociale, economico, psicologico. Però adesso stiamo per ripartire, certo serve ancora tanta pazienza e responsabilità, ognuno di noi deve tenere alta l'attenzione per evitare disastrose ricadute, e tuttavia ne stiamo uscendo. Il Castello illuminato con il tricolore vuole essere un messaggio positivo di unità come Paese e di solidarietà alle regioni più colpite. Il progetto - ha concluso Cutrullà - era in corso già prima dell'accensione delle luci bianche del 9 aprile, l'idea è nata durante una chiacchierata con amici, non l'abbiamo reso noto prima perché volevamo fare una sorpresa". All'inaugurazione ufficiale dell'installazione hanno partecipato il sindaco Maria Limardo, il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Vibo Valentia Capitano Gianfranco Pino e l'imprenditore Saverio Cutrullà. Del Castello è stata illuminata sia la facciata che dà sulla città, sia quella che si volge alla valle del Mesima e all'entroterra. Per quest'ultima sono stati installati quattro potenti proiettori a Piscopio, a ben 900 metri di distanza, dotati di teleobiettivi da 500 millimetri. Invece sul versante vibonese sono stati montati cinque proiettori grandangolari, data la vicinanza del castello. Ogni proiettore è equipaggiato con lampade da 2.500 watt con un flusso luminoso di 40.000 lumen colorato per mezzo di speciali vetri. Per documentare l'evento SAVE Group si è affidato all'agenzia di comunicazione Bi Different, che ha diretto e coordinato la produzione di foto e video in collaborazione con il fotografo Giovanni Garufi. Anche questa volta nessun costo per il Comune o per il Museo, SAVE Group ha omaggiato l'installazione accollandosi l'intero importo dell'investimento. Quando privato e pubblico si incontrano possono nascere importanti progetti di valorizzazione. Del resto il rinascimento italiano è stato possibile proprio grazie ai privati che finanziavano artisti e architetti. "Da questa crisi può uscirne un modello italiano rinnovato e imperniato sull'elemento umano, è già successo in passato, l'Italia spesso è stata fonte di ispirazione per il mondo, possiamo esserlo ancora".