Le situazioni più difficili tirano fuori gli esempi migliori. Perché anche se l’emergenza sanitaria continua a tenere sotto scacco, la vita procede e non mancano le proiezioni per migliorare gli standard di vita. Ed arriva da Crotone una bella storia da raccontare perché quando si ama il proprio territorio si fa di tutto per poter potenziarne le qualità a vantaggio di tutti, residenti e turisti. Proprio come ha fatto una dozzina di giovani volontari, i “Krotoniati” che hanno ideato e realizzato un’opera simbolo della Vittoria. In particolare rappresenta la moneta Krotoniate che circolava ai tempi in cui Kroton era la capitale della Magna Grecia; il tripode rappresenta Apollo in terra e l’airone è l’uccello sacro di Crotone, latore di messaggi di Apollo. I giovani volontari della scuola Guardia Krotoniate non hanno lasciato nulla al caso e per rendere ancora più suggestiva la cerimonia di inaugurazione hanno indossato costumi ad hoc rappresentando l’esercito di opliti, al fine di fare un tuffo nel passato, nell’antica Kroton colonia della Magna Grecia. Un’impeccabile ricostruzione predisposta dalla cabina di regia, tra storici e archeologi e meticolosamente curata dai volontari Antonio Parrotta, Antonio Scerra, Antonio Palermo, Antonio Galardo, Pasquale Alessi, Rino Pirillo, Ilaria Marseglia, Danila Esposito, Giuseppe Silipo, Chiara Capparelli, Antonio Giardino, Luigi Palmieri. Nelle fasi di realizzazione dell’opera, durante il “work in progress” hanno aggregato nuove persone che hanno contribuito fattivamente, come i fabbri Antonio e Domenico Rillo e per la lavorazione del marmo Roberto Iorno e Antonio Leotta, mentre esecutore dei lavori è stato Rino Sansone. «Siamo appassionati di storia – evidenzia Antonio Parrotta – e lo abbiamo fatto come gesto d’amore per la nostra città e per sensibilizzare verso il bello e verso la storia Krotoniate che è ampia e bella, ma purtroppo non tutti la conoscono perché non si studia a scuola. Eppure va ricordato che dalla Magna Grecia è partito il mondo, dalla matematica alla scienza e alla filosofia, con l’auspicio che con la ripresa, possa partire anche un risveglio culturale per capire chi eravamo e puntare a migliorarci, specie davanti alle statistiche che vedono la Calabria quale fanalino di coda. Intanto – la sua chiosa - siamo contenti di aver incassato i complimenti dei crotonesi e dei calabresi nel mondo. E andiamo avanti».