Il colpo di scena era nell’aria. Ed era evidente che prima o poi sarebbe arrivato ad indirizzare verso un orizzonte la riformulazione dell’esecutivo targato Maria Limardo. Da giorni, come noto, si discute del possibile ingresso in Giunta di Tonino Daffinà, già assessore al Bilancio ed uomo-chiave per gli equilibri politici del centrodestra cittadino da quando alla guida della Regione c'è il governatore Roberto Occhiuto. Inutile nascondere che un uomo del peso politico di Daffinà nell’esecutivo non sarebbe andato giù al capo dell’amministrazione che ha continuato a temporeggiare fino a quando, il principale rappresentare della compagine “Rinasci Vibo”, nella giornata di ieri, ha rotto gli indugi, rilanciando con una proposta shock per il sindaco. Il braccio destro di Occhiuto è disposto a rimanere fuori dal rimpasto/azzeramento – che dir si voglia – ma ad una precisa condizione. In Giunta ci dovrà rimanere Pasquale Scalamogna, e fin qui Maria Limardo sarebbe felicissima.
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