«È il nostro turno». È questo lo slogan, semplice e diretto, scelto da Nicola Fiorita e dalla sua lista “Mò” per la chiusura della campagna elettorale. Si percepisce entusiasmo nelle parole con cui il professore dell’Unical ha espresso le sensazioni che accompagnano le ultime ore prima del ballottaggio che deciderà il nuovo sindaco dell’era post-Abramo. «Sono le ultime ore bellissime di una campagna elettorale entusiasmante, in crescita – ha detto Fiorita – che abbiamo condotto con trasparenza e linearità, puntando sulla partecipazione e sul coinvolgimento dei cittadini. Abbiamo già messo in campo dei progetti dalla “Grande Catanzaro” alla sanità, abbiamo messo al centro della nostra azione la sicurezza e le politiche sociali, scegliendo già, con grande coraggio, prima della chiusura della campagna elettorale le persone a cui affidare questo compito. Nessuno – ha aggiunto – l’ha mai fatto prima di noi, ma noi siamo qui per fare quello che nessuno ha mai fatto a Catanzaro». Si dimostra sicuro di sé e soddisfatto Valerio Donato, nella serata di chiusura della sua campagna elettorale, a piazza Brindisi, circondato dai sostenitori e supportato dal presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso e dalla coordinatrice regionale di Fratelli d’Italia Wanda Ferro che ha scelto di appoggiarlo al ballottaggio. «È stata una bella campagna elettorale – ha detto Donato – in cui non sono mancate le offese, ma anche piena di tante soddisfazioni, abbiamo ricevuto tante sollecitazioni, ma anche sorrisi da parte dei cittadini. È stata una campagna elettorale viva – è stato il commento del professore dell’Umg – e, per quanto possibile, anche connotata di umanità, e questo rappresenta davvero un bel segno». Sui motivi per cui i cittadini catanzaresi dovrebbero accordargli fiducia, Donato non ha dubbi: «Qui ci giochiamo il vero e autentico rinnovamento della politica cittadina – ha dichiarato – che passa attraverso la partecipazione di tutti, non si può fare amministrazione senza cittadini. La liturgia di partiti tradizionali, come è stata consumata finora, riporta la politica a un decennio fa, quando tutto era concentrato in stanze chiuse e noi, invece, vogliamo rompere quelle stanze, andare nei quartieri, parlare con i cittadini e farli decidere insieme a noi». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro