L’idea di fondo non è cambiata ed è quella di puntare sulle competenze per la formazione della nuova Giunta. Un assioma enunciato già prima del secondo turno elettorale e con il quale il sindaco Nicola Fiorita sta cercando di organizzare la composizione del suo esecutivo. Un principio che ovviamente va anche in qualche modo a scontrarsi con le aspettative delle forze della coalizione, in virtù di performance elettorali e ambizioni che ogni lista naturalmente mette sul tavolo della trattativa. Per questo l’idea in via di concretizzazione dovrebbe essere quella di una Giunta ibrida, un mix tra politici e tecnici.
Sembra ormai assodato il fatto che sarà il Pd a esprimere il vicesindaco: la dirigente Giusy Iemma è in pole ma Fabio Celia potrebbe nutrire ancora qualche speranza; questo tassello sarà peraltro anche legato alla necessità di garantire le quote rosa, che rappresenta un ulteriore elemento di cui Fiorita dovrà tener conto. Con l’inserimento di un dem in Giunta si libererebbe poi il posto per l’ingresso in Consiglio della prima dei non eletti della lista Pd, Igea Caviano. Il percorso di costruzione dovrebbe proseguire con un componente espressione di Cambiavento e dovrebbe trattarsi di Donatella Monteverdi, diretta verso Cultura o Istruzione; in aula così entrerebbe Nunzio Belcaro che andrebbe a rinfoltire la pattuglia forte della sua esperienza maturata negli ultimi due anni e mezzo di mandato. L’altro assessorato politico, ma in quota tecnica, dovrebbe andare con l’esterno Antonio Borelli all’area che fa capo ad Antonello Talerico (sostenitore di Fiorita al ballottaggio), in modo da rinsaldare anche in aula il legame tra i suoi quattro consiglieri e i nove del centrosinistra. Marinella Giordano alla Sicurezza e Bonaventura Lazzaro al Welfare (già annunciati prima del voto) andreebbero così a definire ulteriormente il quadro. Poi spazio ai ruoli di staff, in commissione, con un occhio anche alle società partecipate.
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