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Lamezia Terme, il tavolo salute CEI fa il punto sulle emergenze mentali di bambini e adolescenti

Evento inserito all’interno delle attività per la XVI Giornata internazionale per la consapevolezza dell'autismo

Si è concluso a Lamezia Terme, in collaborazione con la Comunità Progetto Sud, il viaggio del tavolo autismo della pastorale della salute della Conferenza Episcopale Italiana. Al centro di questo itinerario la salute mentale di bambini e adolescenti, con uno sguardo attento allo spettro autistico.
Numeri che disegnano e raccontano una vera e propria emergenza, quelli esposti nel salone dell’Oasi Bartolomea, dal prof. Stefano Vicari, neuropsichiatra infantile, tra i più illustri, che si sofferma su una relazione che non lascia spazio a nessuna perplessità. «Questi sono i giorni dedicati soprattutto all'autismo – dice Vicari - che è tra le disabilità più frequenti in assoluto: circa il 2% della popolazione presenta un disturbo dello spettro autistico, però oggi siamo qui a mettere sulla bilancia tutte le emergenze legate alla salute mentale dei bambini e degli adolescenti, perché questa è davvero un'emergenza che la pandemia ha esasperato».

«I dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità – ha continuato il prof. Vicari - e dell'Unicef ci dicono che almeno il 10% dei bambini e il 20% degli adolescenti presentano un disturbo mentale, numeri che si sono amplificati durante la pandemia. Solo al Bambino Gesù, l'ospedale per il quale lavoro, abbiamo avuto un aumento del 40% di ricoveri in emergenza. Questa è un'urgenza sanitaria e purtroppo molte regioni non sono attrezzate per affrontarle, in tutta Italia, c'è da dire, che sono solo poco più di 100 i posti letto dedicati alla neuropsichiatria infantile e ci sono regioni, tra cui la Calabria, dove non ci sono posti letto, questo significa che ragazzi che tendono al suicidio o hanno disturbi del comportamento, devono emigrare per poter ottenere le cure adeguate, laddove le condizioni lo permettano».

Tre tappe nazionali partite da Genova, in passaggio da Assisi e poi Lamezia Terme, per il meridione d’Italia, che «Hanno lasciato traccia sull’ importanza di sensibilizzazione, conoscenza e consapevolezza – ha detto don Massimo Angelelli, direttore dell’ Ufficio della pastorale della salute della CEI - . Queste sono le tre parole che abbiamo utilizzato per portare sensibilità sui territori e fare emergere una serie di problematiche intorno ai temi della salute mentale e dei disturbi dello spettro autistico. Un modo per noi nuovo – ha continuato Angelelli – di muoverci sui territori e apprendere e confrontarci su una serie di ostacoli da superare, ma anche conoscere quello che sui territori agisce in linea con i bisogni di quanti vivono la salute mentale e il disturbo dello spettro autistico».
Un lavoro che continua nel tavolo permanente voluto dalla CEI e «che – ha concluso Angelelli - aiuta a fare rete e a trovare, insieme, direttive da sottoporre all’ attenzione delle politiche del sociale e della salute».

«E,- sottolinea don Giacomo Panizza, Presidente della Comunità Progetto Sud - d’altro canto, su questo aspetto della disabilità e dello spettro dell’autismo sicuramente in Calabria c'è tantissimo da fare. È come ricominciare da tre, perché c'è pochissimo, non proprio zero, però a questo tre c'è da aggiungere il tema del personale mancante, delle relazioni, spesso faticose, con le Istituzioni e delle azioni con i familiari, con i quali lavoriamo sempre nella prospettiva dei diritti e dei bisogni».

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