«Condivisione». È questo il senso del Comunitarium che quest’anno, in occasione della festa di San Leoluca, ha suggellato il patto di amicizia tra la comunità di Vibo Valentia è quella di San Gregorio d’Ippona. «La vita di San Leoluca – ha detto monsignor Luigi Renzo, vescovo della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, nel corso dell’omelia della messa solenne del mattino – deve essere un esempio per tutti noi e deve aiutarci, soprattutto nel corso della Quaresima, a vincere le tentazioni». Con il richiamo al Vangelo del giorno, analizzato in ogni suo aspetto, il presule ha voluto esortare i fedeli a prendere esempio da Gesù ed a ricordare che «non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio». Nel pomeriggio di ieri la festa del Santo Patrono è proseguita con l’incontro tra le due comunità e la consegna da parte del sindaco Maria Limardo delle chiavi della città al commissario straordinario del Comune di San Gregorio d’Ippona, Antonio Corvo. Il momento, molto emozionate, è stato finalizzato ad impegnare le due comunità, attraverso la firma di un documento congiunto, nell’osservanza dei sette principi cristiani, presto delineati, ovvero, diritti umani, difesa del dono sacro della vita, legalità e solidarietà, rimozione delle cause di emarginazione, riduzione della povertà, promozione della cultura, rinascimento etico. L’arciprete del duomo don Antonio Purita ha invece donato al parroco di San Gregorio, don Giuseppe Gagliano, la stola. «Quello che ci lega – ha detto don Purita nel ringraziare tutti i presenti – è un cammino di fede, preghiera, umiltà, contemplazione e testimonianza. Questa festa ci apre alla possibilità di apprezzare la bellezza e di gioire insieme. Il Comunitarium è infatti voglia di condivisione, aprirsi ad un percorso spirituale in cui il progetto di Dio è parte attiva della nostra vita». E poi il ricordo e il richiamo alla figura di monsignor Onofrio Brindisi che nel 1973 istituiì il “Premio della testimonianza” per riproporre l’esempio di servizio, di verità e di carità cristiana del monaco basiliano Leoluca di Corleone, che visse nel monastero di Santa Maria di Vena, nell’attuale Vibo Valentia. Premio che nel 2000 fu sostituito dal Comunitarium con l’obiettivo di avviare un percorso di unità tra due comunità dello stesso territorio. Anche il sindaco Limardo ha voluto sottolineare il significato dell’incontro di due popolazioni unite da una storia che le accomuna: San Gregorio d’Ippona e Vibo Valentia, che fu Hipponion. Sono queste le radici di un patrimonio storico fatto di cultura e bellezza di cui ogni cittadino deve essere custode. Memoria del passato e speranza nel futuro, dunque, per non dimenticare da dove le due città provengono e per costruire insieme un percorso di crescita sociale, umana e solidale. Valori robusti a cui Maria Limardo ha più volte fatto riferimento con l’orgoglio di rappresentare una comunità impregnata di storia e cultura. Chiaro il senso del Comunitarium al quale si è dato vita al cospetto di centinaia di fedeli e delle cariche istituzionali: per un anno le due cittadine si terranno per mano e intraprenderanno un viaggio nella fede, ma anche nella promozione a trecentosessanta gradi del territorio di appartenenza. Alla cerimonia erano presenti il vicario del duomo di San Leoluca, don Maurizio Macrì, il vicario di San Gregorio d’Ippona don Bruno Rizzuti, le autorità civili, militari e religiose. Una partecipazione utile a dimostrare come questo evento rappresenti pure un momento di sinergia e di unione solidale tra i due centri del territorio.