La grotta l’hanno chiamata di ‘Ntonimaria e venne scoperta, oltre trenta anni fa, dagli appassionati di montagna Vittorio Luzzo e Francesco Bevilacqua. Si trova alla base di una parete di roccia sotto il Monte Sant’Elia, al culmine di una scarpata soprastante un uliveto, lungo la strada fra località Caronte e Gizzeria. L'esistenza della grotta è favorita dalla natura calcarea e quindi dai fenomeni carsici presenti nell'area fra le Terme di Caronte ed il Monte S. Elia. A rievocare quel luogo incantato è l’avvocato e scrittore Francesco Bevilacqua, che racconta quanto scoperto nel 1989: un luogo sconosciuto a molti, noto infatti solo a chi abita in quelle zone, usato anticamente dai pastori per ripararsi dalla pioggia. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro