Lo staff di Radio Liceo Siciliani, la radio studentesca dell'istituto di Catanzaro, composto da ragazzi che frequentano la terza, quarta e quinta classe, ha deciso di partecipare al festival annuale di Focus Live, spinto dalla passione, dalla determinazione e dalla voglia di mettersi in gioco. Si tratta di un festival che riunisce alcuni dei più importanti divulgatori del panorama nazionale per una serie di conferenze e presentazioni delle attività di ricercatori di innumerevoli università e start up. Un sensazionale condensato di tecnologia, astrofisica, biologia, arte e intrattenimento. Quest’anno, l’evento si è tenuto dall’11 al 14 novembre presso il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano. Il team ha deciso di prendere parte attiva all'evento e, dopo un accordo con la redazione, entusiasta per l’iniziativa nata da un gruppo di studenti, si è recato a Milano in autonomia, con l'attrezzatura necessaria per realizzare contenuti multimediali, video e interviste agli speaker del festival, da pubblicare sul canale YouTube, sulla pagina della scuola e sul profilo Instagram ufficiale. Nonostante la giovane età dei ragazzi (tra i 15 e i 18 anni), ciascuno dei sei studenti che ha partecipato all’evento ha ricevuto il pass dal giornale Focus, permettendo di utilizzare gli spazi riservati alla redazione, come il backstage. Un concentrato di incontri formativi, sogni realizzati e interviste che saranno fruibili a tutti gli studenti e non solo. Quest’anno, il tema scelto dal giornale sono state le "Sfide" (già in atto o in fase di realizzazione) che attraversano diverse dimensioni dello sviluppo scientifico e del progresso tecnologico: si è parlato di medicina, tecnologia, fisica e ambiente, dalla conoscenza e salvaguardia del nostro universo alla storia e all’arte, temi che si adattano perfettamente al corrente periodo storico, costellato da problematiche legate all’attuale emergenza pandemica, una sfida che coinvolge e richiede il contributo di tutta l’umanità. Numerosi gli protagonisti ospiti di spicco: tra loro l’immunologo Alberto Mantovani, l’astrofisica Amalia Ercoli Finzi, il critico d’arte Vittorio Sgarbi, la conduttrice televisiva Andrea Delogu, il matematico Piergiorgio Odifreddi che hanno tenuto una serie di conferenze e presentazioni per quattro giorni. Focus Live ha allestito un intero piano come “experience area”, in cui i visitatori avevano l’opportunità di essere coinvolti attivamente nella ricerca scientifica tramite laboratori ed esperimenti interattivi, come Open Fiber (in collaborazione con l’Istituto Nazionale Ricerca Metrologica), le attività proposte dall’università Humanitas, la realizzazione in 3D di alcune grafiche e tantissime altre. Il team di Radio Siciliani ha vissuto un’esperienza unica, ricca di confronti, sfide, conferenze e interviste con professionisti che hanno dato vita a vivaci scambi di opinioni e di idee. L’esperienza ha inoltre fatto toccare con mano agli studenti cosa significhi far parte di un editoriale, facendo loro conoscere il lavoro e l’organizzazione che servono per coordinare e permettere la buona riuscita di un evento di tale portata. “La gratificazione provata durante il festival di Focus - dichiarano gli studenti partecipanti - ci accompagnerà non solo fino alla fine del ciclo di studi, ma per tutta la nostra vita, arricchendo il bagaglio culturale di tutti noi. I risultati conseguiti sono stati ottenuti grazie alla volontà, alla perseveranza e alla costanza dimostrata da ogni componente della Radio. L’intero festival ha rappresentato per noi studenti una sfida, in cui l’impegno, la forza e il sostegno reciproco hanno giocato un ruolo fondamentale. Noi ragazzi siamo il futuro e abbiamo la responsabilità non solo di adattarci continuamente ai progressi e al cambiamento, ma anche di recuperare tutto ciò che oggi appare come superfluo. Siamo e saremo il cambiamento e un’esperienza come quella vissuta con Focus Live non ha fatto altro che migliorarci, proiettandoci verso il futuro che ci aspetta".
L'esperimento di Open Fiber
Onde sismiche e fibra ottica, un binomio che può aiutare a capire meglio i fenomeni tellurici. Il Progetto Meglio è un programma scientifico italiano volto a realizzare un sistema innovativo di monitoraggio delle onde sismiche grazie al Fiber Sensing che consente misurazioni continue in tempo reale su tutta la lunghezza di un cavo in fibra ottica. Alla sperimentazione stanno partecipando Open Fiber, l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM), l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Bain & Company e Metallurgica Bresciana. Si tratta della prima volta al mondo che viene realizzato un progetto di monitoraggio dei terremoti utilizzando fibre ottiche in un contesto terrestre, ricco di rumore antropico, perché situato anche in ambiente urbano, su una rete commerciale che trasporta in simultanea i dati provenienti dallo scambio di informazioni via internet. L’intera sperimentazione, della durata di due anni, nella sua fase iniziale ha visto la realizzazione di sensori laser interferometrici che a giugno 2021 sono stati installati a ridosso della rete in fibra ottica che collega Teramo e Ascoli Piceno, due località considerate da INGV a maggior interesse scientifico. Entrambi i sensori hanno già prodotto grandi quantità di dati che sono disponibili sui server di Open Fiber e sotto analisi di Bain & Company, la quale, attraverso sofisticati algoritmi matematici, sta ripulendo dal rumore gli impulsi utili in modo da renderli fruibili ad INGV per caratterizzare la presenza di fenomeni sismici. A differenza dei sensori tradizionali i nuovi sensori potranno raccogliere i dati in modo nuovo, modificando il paradigma tradizionale in uno maggiormente diffuso sul territorio nazionale. La sperimentazione si concluderà quest’anno quando tutto il post processing sarà completato. Se i test daranno buon esito, e quindi i sensori venissero poi applicati sull’intera rete Open Fiber, il Paese sarebbe dotato di un sistema di monitoraggio che mima il funzionamento del sistema nervoso, in grado di rilevare movimenti sismici lungo tutta la tratta che viene monitorata. Tale tecnologia potrebbe anche rappresentare un sistema di allerta precoce sui terremoti (Earthquake Early Warning, EEW), potrebbe cioè essere in grado di segnalare le scosse di terremoto imminenti prima dell'arrivo delle onde sismiche stesse.