Lamezia, un pezzo di storia che se ne va. Il quartiere Via Indipendenza saluta "Mastru Tranquillo"
Una vita trascorsa a lavorare nel centro storico di Nicastro a Lamezia. Ora è arrivato il momento di terminare questo lungo percorso professionale e così il comitato di quartiere Via Indipendenza-Largo S. Antonio ha inteso ringraziare Antonio Tranquillo, barbiere che oltre 60 anni opera in una delle zone simbolo del centro storico di Nicastro, che tra qualche settimana chiuderà il suo salone dopo oltre mezzo secolo di attività. Dopo aver iniziato da piccolissimo ad apprendere la professione sotto la guida di Gigi Cosentino, a quei tempi chiamato “mastru” (maestro), Antonio Tranquillo ha aperto per la prima volta la sua attività in proprio a 18 anni in Via Indipendenza, all’inizio del 1960, per poi trasferirsi nel 1970 dove si trova attualmente, poco prima della salita dell’ex ospedale, nel cuore della zona da tutti conosciuta come “ponte di S. Antonio”. “Mastru Tranquillo”, com’è conosciuto da tutti, ha rappresentato in questi decenni con il suo salone un punto di riferimento per i tanti amici e clienti affezionati, che mensilmente arrivano da tutta la città e anche da altri comuni dell’hinterland lametino, per i degenti della vicina casa di riposo “Tamburelli”, per i numerosi frati che si sono alternati negli anni al convento di S. Antonio di Padova e, fino agli inizi del 2000, per il personale e i pazienti dell’ospedale. Sessant’anni di storia, quelli del barbiere Tranquillo, che si intrecciano con la storia di Lamezia e dei suoi cambiamenti, con un quartiere completamente ridisegnato dalla modernità che ha voluto mantenere vivo lo spirito di comunità tra i residenti, le attività, le famiglie “storiche” del quartiere e quelle che si sono trasferite altrove. Il tutto legato dalla devozione a S. Antonio, che fa di questa zona storica di Lamezia una tappa obbligata per i tanti devoti del Santo, in particolare nel mese di giugno. Tra barbe e tagli, tra chiacchierate e momenti di ritrovo, Antonio Tranquillo con il suo salone racchiude un pezzo significativo della storia dei residenti del ponte di S. Antonio e di tutta la zona storica della città, esprimendo la dimensione fondamentale dei rapporti umani e del senso di comunità che ha rappresentato il valore aggiunto di una storia professionale durata oltre sessant’anni. Tutto il quartiere lo ringrazia con amicizia e affetto, con l’augurio di poter salvaguardare soprattutto quel patrimonio di umanità e di relazioni che, in oltre mezzo secolo, si è costruito tra le tante generazioni che hanno frequentato il salone di “mastru Tranquillo”.