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Arena, la chiesa della Madonna delle Grazie riaperta al culto con la benedizione del vescovo

Con una santa messa celebrata dal vescovo, Attilio Nostro, ha riaperto martedì al culto ad Arena (Vibo Valentia) l’antica chiesa della Madonna delle Grazie, dopo accurati lavori di conservazione e restauro, curati dall’architetto Pasquale Ranieri e realizzati grazie a un finanziamento regionale di 170 mila euro. Tanti i fedeli presenti, seduti anche fuori dal luogo di culto, che ha faticato a contenerli tutti. Presenti i parroci don Rocco Suppa, don Vincenzo Zappone e don Salvatore Lavorato e l'accolito Vincenzo Siciliano la cerimonia è stata aperta dal parroco del paese, don Rocco Zoccoli, che ha dato il benvenuto «al nostro pastore, che non è ospite ma è a casa sua, in questa chiesa definita il “salotto di Dio”, ai piedi della bella di rosso vestita, appellativo con cui viene chiamata la Madonna delle Grazie».

Don Rocco ha quindi esaltato la propria comunità, «tanto caritatevole, unita e molto attaccata alla terra d’origine». Monsignor Nostro ha aperto la sua omelia, basata sulla liturgia del “Serpente di bronzo” (che preannuncia la morte di Gesù sulla croce), facendo i «complimenti per questa chiesa me-ra-vi-glio-sa, con vetrate capolavoro. In ogni cosa si vede bellezza e amore e i fiori più belli siete voi, che con impegno riuscite a rendere ulteriormente bella la chiesa». Non per niente, a parte l’eccellente restauro durato circa 7 mesi che ha fatto rinascere un luogo di culto di stile barocco, risalente alla metà del ‘600, sede dell’omonima confraternita, al suo interno sono presenti affreschi di noti pittori Calabresi (i napitini Carmelo Zimatore e Diego Grillo e l’arenese Nicola Valentino) e statue di altrettanto noti artisti (Domenico De Lorenzo e Raffaele Regio).

Nel finale ha fatto i saluti e ringraziamenti il sindaco, Nino Schinella, che ha ricostruito l’iter del progetto di restauro e i lavori eseguiti e parlato di una giornata che va ricordata. Successivamente i saluti del priore, Grazio Pagano, che ha dato il benvenuto al Vescovo, ringraziato i presenti, rammentando i sacrifici degli ultimi due anni, dovuti alla pandemia, ricostruendo anche lui l’opera di ristrutturazione e l’impegno profuso da tutti e sottolineando il consiglio dato da monsignor Nostro per un impegno che vada oltre la “facciata” e si spinga nel sociale.

La cerimonia in chiesa si è proseguita con la consegna delle targhe, al Vescovo, al parroco, al sindaco, all’architetto, Pasquale Ranieri, al titolare della ditta esecutrice dei lavori, Domenico Carrà, e delle pergamene per la partecipazione alla caserma carabinieri di Arena, rappresentata dal vice comandante, a don Salvatore Lavorato, don Vincenzo Zappone, don Rocco Suppa, suor Rosa Altamore, la confraternita di San Michele Arcangelo, nella persona del priore Giuseppe Sette, l’Avis, nella persona del presidente Nicola Larobina, la Promoarena, nella persona del presidente Filippo Adamo, l’azione cattolica, nella persona della presidente Maria Grazia Sorbara.

Il vescovo è stato quindi chiamato a benedire il nuovo stendardo della confraternita, svelato in anteprima per l’occasione. Il lungo pomeriggio si è chiuso in piazza Generale Pagano, con la benedizione della sede Avis, voluta dal presidente Larobina, dal direttivo e da tutti i volontari.

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