Si è svolta, dopo tre anni, la festa di San Filippo Neri nell’antico e disabitato borgo di Nicastrello, dove l’unico edificio oggi agibile è quello della Chiesa risalente al 1630 per essere stato più volte ricostruito dopo i distruttivi terremoti del 1656- 1793- 1905 e 1908 e successivi anni privi di manutenzione.
L’ultima ricostruzione risale al 1998-1999 ad opera del parroco Sac. Antonio Calafati con la riconsacrazione della Chiesa dal Vescovo mons. Tarcisio Domenico Cortese avvenuta domenica 27 giugno 1999 alla presenza del parroco Calafati e di circa mille fedeli e pellegrini giunti da Capistrano e da vari comuni vicini.
Nonostante le distruzioni sismiche e l’essere rimasta dal 1974 privo di abitanti, a causa delle distruzioni sismiche e delle successive emigrazioni, in Nicastrello (comune autonomo fino al 1868 e parrocchia autonoma fino al 1986) continuarono sempre ad essere celebrate le due uniche ed importanti festività con messe e processioni di S. Filippo Neri e S. Elena Imperatrice, con la numerosa partecipazione di fedeli e pellegrini di vari comuni viciniori. Fra tutti, i più antichi e numerosi fedeli sono di Monterosso e San Nicola da Crissa (oltre a quelli di Capistrano) che, per questo, mantennero il privilegio di cantare, durante le processioni, le proprie litanie lauretane con le Statue ferme e rivolte verso i rispettivi centri abitati.
Quest’anno festa e processione si sono svolte dopo tre anni, perché negli anni 2020 e 2021 tutto era fermo a causa Covid e nel 2019 la statua lignea policroma di San Filippo era, per interessamento del parroco Calafati, in restauro presso la chiesa del Purgatorio sita in Capistrano, assieme alle statue lignee policrome di S. Elena Imperatrice (della chiesa di Nicastrello), S. Francesco di Paola (della chiesa Madre) e la Madonna delle Grazie (Chiesa del Purgatorio).
Anche per questo, oltre che per un ancora persistente timore verso il Covid, i fedeli giunti quest’anno a Nicastrello per la festa di S. Filippo sono stati pochini ed è stata assente anche la banda musicale che, si solito, era presente gratuitamente. Comunque, tutti i presenti, dal Parroco ai fedeli, hanno partecipato e vissuto la festa con particolari commozione e gioia.
Dopo la celebrazione della S. Messa officiata dal parroco, la sacra effige è stata portata, a spalle, per le antiche e principali vie interne (Via San Filippo, Via Piazza e Via S. Elena).
Fra i portatori, anche il primo cittadino Marco Martino verso il quale i fedeli presenti hanno anche rivolto parole di ringraziamento ed elogio per avere ottenuto il finanziamento regionale di un progetto di £1.425.000 per la riqualificazione urbana dell’antico borgo con il recupero di antichi e diruti fabbricati e per la realizzazione di un albergo diffuso per fare tornare a nuova vita “Casaliediu”.