Da ieri la Chiesa che la Madonna chiese a Natuzza, nel lontano 1944, di edificare – dopo le traversie degli ultimi anni – è ufficialmente aperta al culto. Ieri mattina nella grande spianata la gioia della gente, dopo l’avventa dedicazione, si coglieva a piene mani, così come nelle case di chi non si è potuto muovere, ma anche a tanti chilometri di distanza dove in migliaia – a partire dall’Australia fino agli Stati Uniti d’America, soprattutto tra i tanti meridionali residenti all’estero – hanno seguito la diretta via internet. Tante persone, molte delle quali hanno avuto modo di conoscere direttamente mamma Natuzza, unite nella preghiera per tutta la celebrazione che è durata quasi tre ore. Durante la liturgia uno dei suoi momenti più significativi è stato quando il vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea monsignor Attilio Nostro – con accanto numerosi vescovi e oltre 150 sacerdoti tra cui il presidente onorario della Fondazione don Pasquale Barone e il rettore del Santuario mariano padre Michele Cordiano – ha pronunciato con tono solenne la preghiera di dedicazione della chiesa al Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime. «O Dio, che regni e santifichi la tua chiesa – ha invocato il presule – accogli il nostro canto in questo giorno di festa; oggi con solenne rito il popolo fedele dedica a te per sempre questa casa di preghiera; qui invocherà il tuo nome, si nutrirà della tua parola, vivrà dei tuoi sacramenti». Ed ancora. «Qui il povero trovi misericordia, l’oppresso ottenga libertà vera e ogni uomo goda della dignità dei tuoi figli, finché tutti giungano alla gioia piena nella santa Gerusalemme del cielo». Parole che sono già storia. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro