Domenica 27 novembre, presso il Pontificio Seminario Teologico “San Pio X” di Catanzaro, si è dato inizio nell’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace al secondo anno del Cammino Sinodale.
L’introduzione ai lavori è stata di Sr. Stefania Pusineri, referente diocesana del Cammino Sinodale delle Chiese in Italia, che ha presentato il secondo anno di cammino sinodale nel quale siamo invitati a riflettere sugli ambiti proposti ne “i cantieri di Betania”.
“Non è facile mettersi in cammino e ‘insieme’ – ha sottolineato sr. Stefania –, non è facile nel nostro contesto storico, che sta ridefinendo scelte e modalità di relazione e di partecipazione. Non è facile, ma è possibile perché il Signore ce lo chiede, e noi abbiamo cominciato a sperimentarlo! […] È fondamentale capire che questa esperienza di cammino sinodale non è un evento, non basta realizzare iniziative, incontri e tutto ritorna come prima. Quello che stiamo vivendo è l’osservazione, l’ascolto, l’analisi, la condivisione, la costruzione insieme della nostra vita, di quello che noi siamo come comunità. Per questo il cammino sinodale è una prospettiva che interpella tutti: come annunciare il Vangelo insieme! […] Dalla consultazione del popolo di Dio sono emerse alcune priorità, che sono state rielaborate e rilanciate ne: “I Cantieri di Betania”, tre cantieri ispirati al passo evangelico di Gesù ospite presso la casa di Marta, Maria e Lazzaro. A questi se ne poteva aggiungere un quarto, come noi abbiamo scelto di fare in accordo con il nostro Vescovo: Il cantiere della strada e del villaggio; Il cantiere dell’ospitalità e della casa; Il cantiere delle diaconie e della formazione spirituale; Il cantiere della fede e delle tradizioni.
Quest’ultimo cantiere, così come spiegato successivamente da don Ivan Rauti, referente diocesano del Cammino Sinodale delle Chiese in Italia insieme a sr. Stefania, è stato scelto dalla nostra diocesi perché “il cammino sinodale ci aiuta a guardare con maggiore consapevolezza alla nostra realtà ecclesiale, fortemente segnata e connotata dalla pietà popolare. In essa si riconosce l’aspetto più genuino della fede, quello appunto del ‘popolo’ che, nei secoli, ha cercato di manifestare nel modo più congeniale e, quindi, più semplice il suo essere cristiano”.
L’arcivescovo Claudio Maniago, poi, dopo aver manifestato la gioia di essere presente all’incontro con una grande partecipazione dalle varie parrocchie, ha posto l’accento sul cammino sinodale che la diocesi, in comunione con le altre chiese particolari, sta facendo e ha chiesto: “Alle tante iniziative che stiamo vivendo, quanto il nostro cuore si converte? Quanti sono coloro che vogliono davvero camminare con il Signore?”. Ha, dunque, sottolineato che “questo incontro serve per svegliarci, proprio così come dice la liturgia di questa prima domenica di Avvento”. Non possiamo distrarci, addormentarci e non accorgerci del Signore che viene, che cammina con noi, che è il nostro pastore. “All’inizio di questo secondo anno - ha continuato l’arcivescovo - vogliamo metterci entusiasmo, rendere bello il volto della nostra chiesa, perché la nostra chiesa è bella per natura e non perché si trucca”.
“Il cammino sinodale – ha concluso Mons. Maniago – serve a ricordarci proprio la bellezza della Chiesa, che abbiamo il dovere di far risplendere. Esso ci chiede consapevolezza e deve essere accompagnato da un sano spirito di conversione. E, inoltre, va vissuto con gioia”.
Dopo la breve spiegazione dei cantieri con delle domande orientative con cui riflettere, ogni vicaria si è riunita per scegliere uno dei quattro cantieri su cui lavorare e ascoltarsi. Al termine si è riportato in assemblea quanto emerso in ogni vicaria, dandosi alla fine appuntamento al prossimo 12 febbraio in un luogo da definire.
Caricamento commenti
Commenta la notizia