Un connubio di servizi e assistenza “agli ultimi”: apre le porte la “cittadella della carità”, realizzata nei locali della chiesa interparrocchiale San Benedetto e portata avanti da tanti volontari, che si sono messi al servizio degli ultimi. «Bisogna mettere al centro e dare tutta l’attenzione possibile ai più bisognosi e anche a tutte quelle persone a cui la sanità pubblica non riesce a dare risposte di salute e di aiuto sociale. Quando si deve far nascere un ambulatorio sociale, per cercare di colmare i vuoti lasciati dal pubblico, vuol dire che le Istituzioni hanno fallito». A parlare così, nel giorno dell’inaugurazione, è il vescovo monsignor Serafino Parisi, che ha tagliato il nastro dell’ambulatorio solidale, nei locali accanto alla mensa della Caritas. Un connubio di servizi e assistenza agli ultimi, messi a disposizione dall’impegno del vescovo e della Caritas diocesana e dai volontari medici, infermieri, operai e giovani che da subito daranno il loro quotidiano impegno per assistere i più fragili del territorio del lametino e del Reventino. Il progetto, sostenuto dalla Fondazione con il Sud, prevede un servizio ambulatoriale con varie specialità mediche rivolto alle fasce socio-economiche più deboli, a cui potranno rivolgersi persone in difficoltà, dopo una valutazione che sarà fatta dal dipartimento Politiche sociali dell’Amministrazione comunale che, come ha dichiarato il sindaco Paolo Mascaro a margine della inaugurazione, «metterà in azione ogni sforzo per raggiungere tutte quelle persone che spesso non sono neanche in grado di chiedere aiuto o rivolgersi agli appositi luoghi di assistenza». Ma anche tramite i centri d’ascolto Caritas e associazioni di volontariato sociale presenti in città. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro