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Catanzaro, gli studenti del Fermi incontrano “l’invisibile mondo di Carlotta”

“L’invisibile mondo di Carlotta” ha preso consistenza, “mostrandosi” agli occhi di allieve e allievi particolarmente curiosi delle prime classi dell’Istituto di istruzione superiore “Enrico Fermi”. Lo ha fatto nella sala conferenze della scuola guidata dalla dirigente Teresa Agosto. Lo ha fatto, dialogando con un attesissimo ospite della rassegna culturale “Incontri con l’autore” (firmata dal Dipartimento di Lettere - progetto lettura “Cal- Leggiamo”). Questa volta si tratta di un’autrice.

Rita Tulelli, scrittrice de “L’invisibile mondo di Carlotta”, è una donna molto impegnata nel sociale: laureata in Giurisprudenza, si occupa di diritto penale ed è a capo dell’associazione culturale “Universo minori”. Ha condiviso la sua esperienza con i ragazzi e le ragazze presenti nel Future Lab (1B, 1D, 1M del liceo scientifico; rappresentanze delle classi 1A, 1E, 1F, 1H del liceo scientifico), coinvolgendo non diversamente i discenti che hanno seguito l’evento in diretta streaming dalle loro classi.

Moderato in modo impeccabile dalla professoressa Eleonora Pitari, l’appuntamento di giovedì ha messo in luce una storia di coraggio, il coraggio di un’adolescente (Carlotta) che è costretta a fare i conti, a confrontarsi, con il fenomeno della mafia. Ad aprire i battenti, per i saluti istituzionali, è stato il vicepreside Alessandro Fantini (in rappresentanza della padrona di casa, dirigente Teresa Agosto). L’avvocato Rita Tulelli ha sin da subito cerchiato i nodi cruciali del mondo invisibile di Carlotta, libro tratto da una storia vera. «Giuseppe, papà della quindicenne Carlotta, vide sconvolta la sua vita per sempre in seguito all'affiliazione a un'organizzazione criminale. Egli si ritrova immediatamente immerso nel fragore della compiacenza e dell'entusiasmo degli affiliati, li scorge abbracciarsi soddisfatti dell'operazione compiuta. È un mondo nel quale il crimine non tarda a farsi avanti, dove il potere delle prevaricazioni e dell'intimato rispetto vengono nutriti con cupidigia, tessendo un intreccio di intimidazioni destinate a coloro i quali osano non assoggettarsi alle regole imposte da chi ha fatto della corruzione morale vessillo di vita. Carlotta, l'unico pensiero cui Giuseppe diede sempre importanza. Il legame tra i due è coriaceo, forse anche nei ruoli interscambiabile, sarà proprio questo a dare direzione alle loro vite, sarà ciò a far decidere loro quale strada intraprendere, quale direzione del tunnel in cui si trova incastonata la loro esistenza sia la più giusta, quella che indulge verso l'oscurità delle tenebre o quella che inalvea verso lo sfolgorio della luce».

Che cos’è allora il “mondo invisibile”? È il mondo “taciuto e sommerso” (un mondo di cui si parla poco) di collaboratori e testimoni di giustizia. In tal misura la Tulelli ha definito (mettendone in chiaro le differenze di significato) i termini collaboratore di giustizia e testimone di giustizia. L’ospite ha esortato i presenti ad «essere “piccoli collaboratori” contro le “piaghe” della società: vedi ‘ndrangheta, bullismo e cyberbullismo, e ancora aggressioni verbali e fisiche. Bisogna avere - ha rimarcato Rita Tulelli- il coraggio di denunciare. Non giriamoci dall’altra parte (con omertà, dimostrandoci omertosi). Tanto si può fare dai banchi di scuola. Non dobbiamo essere ignavi!». La spiegazione tecnica e normativa (sull’iter del processo penale) della Tulelli (supportata anche dalle competenze tecniche dell’avvocato Domenico Poerio presente nel Future Lab) è stata intervallata da domande sollevate dai discenti presenti in sala e da quelli rimasti in classe. Non è mancata la visione di una testimonianza forte e significativa a catturare l’attenzione della platea: la storia di Michelangelo Mazza e del suo clan.

Gli alunni hanno dimostrato interesse seguendo con coinvolgimento il meeting: hanno, pertanto, proposto diverse riletture e riflessioni sull’”Invisibile mondo di Carlotta”, attraverso poesie (“Chi tace acconsente”), recensioni, cartelloni, cartelloni interattivi, ebook (la classe I B ha pensato di dedicarlo “Al coraggio di ricominciare”), tele. Soddisfatta Rita Tulelli per i preziosi contributi e il feedback vivace attestato da questi ragazzi e da queste ragazze dell’Iis Fermi. Un incontro che ha arricchito davvero tutti. Rendendo un po’ più visibile, meno sfuocato, questo mondo “invisibile” di Carlotta e non solo di Carlotta.

Non possono che riecheggiare le parole di Peppino Impastato: «La mafia uccide, il silenzio pure».

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