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Omicidio dei due allevatori di Pallagorio, un arresto - Video

"Annunziato mi stai ammazzando...": questa invocazione disperata urlata dal 32enne Saverio Raffa, prima di essere finito a colpi di pallettoni dal suo assassino e i risultati degli esami stub, eseguiti sul sospetto e nella sua auto, cinque ore circa dopo il duplice omicidio, sono i due elementi che inchiodano il presunto omicida dei due allevatori di San Nicola dell'Alto - Francesco Raffa di 59 anni e suo figlio Saverio - uccisi a colpi di fucile il 22 dicembre scorso nelle campagne di Pallagorio nell'Alto Crotonese.

Lo hanno rivelato gli investigatori dell'Arma dei Carabinieri e gli inquirenti della Procura di Crotone nella conferenza stampa appena svoltasi nella sala briefing del Comando provinciale di Crotone dell'Arma per illustrare i risultati dell'indagine sul duplice delitto che ha portato all'arresto del 62enne di San Nicola Dell'Alto Annunziato Lerose.  All'incontro con la stampa erano presenti il procuratore Giuseppe Capoccia, il sostituto Giampiero Golluccio che ha coordinato le indagini, il colonnello Alessandro Colella comandante provinciale, il capitano Roberto Rampino comandante del Nucleo investigativo del reparto operativo, il capitano Alessandro Epifanio comandante della Compagnia di Cirò Marina e il maresciallo superiore Franco Lena che dirige la stazione di San Nicola dell'Alto.

Sarebbe stato Lerose, conoscente delle vittime (possiede un terreno confinante con l'azienda agricola dei Raffa), ad uccidere padre e figlio in quel pomeriggio di dicembre. Motivi davvero futili dietro l'efferato delitto dei due allevatori. Come hanno spiegato gli inquirenti: il 62enne provava astio  e rancore nei confronti dei Raffa, ai quali rimproverava di non averlo aiutato a ritrovare due anni fa un frangizolle che gli era stato rubato. Inoltre, lo stesso Lerose avrebbe avuto in odio il giovane Raffa perchè si era convinto che il 32enne frequentava altri coetanei che avrebbero fatto uso di sostanze stupefacenti. Questo stato d'animo avrebbe armato la mano dell'allevatore che il 22 dicembre scorso avrebbe atteso padre e figlio in contrada Furci dove i due si recavano quotidianamente per curare i loro animali e l'azienda agricola.

Armato di un semiautomatico calibro 12, Annunziato Lerose, secondo gli investigatori, ha dapprima esploso tre colpi contro padre e figlio, uccidendo da subito Francesco, poi ha finito con altri due colpi il giovane Saverio che benchè ferito ad una gamba dai pallettoni era riuscito a scendere dal mezzo. Ma prima di essere assassinato il 32enne ha urlato il suo stupore in faccia al suo assassino. Un grido che è stato udito da alcuni cacciatori appostati poco lontano. Questa circostanza ha permesso da subito agli investigatori di risalire ad Annunziato Lerose, risultato poi positivo all'esame stub che ha rivelato tracce di polvere da sparo sulle mani e sui vestiti che il 62enne indossava il giorno del delitto ed anche sull'auto dell'allevatore, finito stamattina in carcere.

 

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